Facebook, mappa etilometri: dove sono i controlli per strada

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Novembre 2015 - 12:42 OLTRE 6 MESI FA
Facebook, mappa etilometri: dove sono i controlli per strada

Facebook, mappa etilometri: dove sono i controlli per strada

ROMA – Dove si trovano i posti di blocco di polizia e carabinieri? Per disegnare una mappa e guidare “sicuri” basta aprire Facebook. Sempre più pagine sul social network di Mark Zuckerberg infatti vengono usate per segnalare la presenza, città per città, di eventuali posti di blocco a rischio etilometro o autovelox. Sono decine ormai le pagine Facebook dove è possibile vedere, in tempo reale dal proprio smartphone, se ci sono pattuglie sulla tua strada e se esiste un rischio di alcol test.

Claudio Del Frate sul Corriere della Sera scrive che le mappe tracciate con Facebook rendono vani gli interventi preventivi delle forze dell’ordine e per questo la polizia stradale sarebbe pronta a chiedere l’intervento della Procura:

“«Onda verde» per nottambuli
Per rendersi conto dell’ampiezza del fenomeno basta digitare sulla barra di ricerca di Facebook le parole «posti di blocco» per vedersi comparire decine di indirizzi in cui l’unica variante è il nome della città di riferimento. «Attenzione week end: piazza Repubblica venendo dai bastioni di Porta Venezia, controlli su entrambi i lati», recita ad esempio un vecchio post sulla pagina dedicata ai nottambuli di Milano. Una specie di servizio «onda verde» in tempo reale teso però a neutralizzare il lavoro delle pattuglie. In molti casi lo «spirito di servizio» cede il passo a insulti nei confronti delle forze dell’ordine; altra caratteristica delle pagine è quella di aprirsi e scomparire, di alternare la natura di gruppo chiuso a quella di comunità. Ma il concetto non cambia: esiste uno spazio in rete alimentato di continuo e aggiornato, specie nei fine settimana, dai telefonini degli utenti stessi.

Esposto in procura: controlli vanificati
Domanda cruciale: ma un passa parola del genere è legale? Verrebbe da dire di sì, dal momento che si tratta semplicemente di condividere e far circolare delle informazioni che non sono coperte da alcun segreto ma si basano semplicemente sull’osservazione di ciò che accade per strada. Ma non tutti sono dello stesso parere. A Padova, dove la comunità «Posti di blocco» è arrivata a contare qualcosa come 15mila «Mi piace» la Polizia Stradale ha annunciato l’intenzione di presentare un esposto alla Polizia Postale e alla procura della repubblica per ottenere l’oscuramento del sito. Motivo: le informazioni in tempo reale rischiano di vanificare ogni attività di prevenzione nei confronti delle «stragi del sabato sera». Il dibattito, dunque, è pienamente aperto.

Vittime in crescita nelle città
Una cosa è certa: il proliferare delle pagine “Posti di blocco” ha toccato un nervo sensibile, ben fotografato dalle statistiche sui sinistri stradali diffuse pochi giorni fa dall’Aci e dall’Istat. Il numero complessivo degli incidenti, dei morti e dei feriti è in lieve calo (dati del 2014); il quadro complessivo cambia se la lente di ingrandimento si concentra sulle città. Qui il numero delle vittime è cresciuto del 5,4 per cento, invertendo una tendenza che proseguiva da due decenni. I ciclisti sono la categoria più esposta, con un balzo delle vittime superiore all’8 per cento, seguiti dai pedoni. Ma i centri urbani, oltre a essere il teatro del 75 per cento degli incidenti sono anche l’area su cui si sono concentrati i «radar» condivisi della pagine Facebook”.