Indagato per vilipendio per i post su Facebook. Il caso Vincenzo Lo Zito

Pubblicato il 8 Ottobre 2011 - 20:26 OLTRE 6 MESI FA

Vincenzo Lo Zito (Foto Facebook)

ROMA – Che sia giunto il momento di imbavagliare Facebook? Le opinioni espresse in bacheca potrebbero infatti costare caro. Un maresciallo della Croce Rossa, Vincenzo Lo Zito, è indagato per vilipendio proprio a causa delle sue espressioni, spesso colorite, contro Silvio Berlusconi.

Il sostituto procuratore Francesco Minisci lo ha iscritto al registro il 7 luglio scorso e il 21 ha trasmesso il fascicolo alla Giunta della Camera per chiedere l’autorizzazione a procedere nei confronti del cittadino Lo Zito. Di verificare cioè se esistono o meno i presupposti per continuare ad indagare sul maresciallo e su quello che scrive sul suo blog.

Nell’atto inviato alla Giunta, il pm Minisci elenca gli indizi dell’eventuale reato. “Lo Zito Vincenzo, mediante un proprio blog su internet e diversi interventi sul social network Facebook, pubblicamente vilipendeva la Repubblica, il Parlamento, il Governo e i suoi membri”.

Claudia Fusani, per L’Unità, riporta un lungo elenco di slogan e pensieri del maresciallo Lo Zito. Del tipo: “Il ministro La Russa ci manda a scopare per strada a Napoli”, riferito a quando i militari furono impiegati per l’emergenza rifiuti a Napoli. “Il caro Silvio non poteva scegliere conduzione migliore al Pdl, baciamo le mani Angelino”, riferito a quando l’ex ministro della Giustizia è diventato segretario politico del Pdl.

Lo Zito ha esternato anche quando il governo ha approvato il nucleare: “E’ arrivato il nucleare in Italia, Berlusconi apri la bocca, inspira bene e cerca di scoreggiare in Parlamento”.

Perplessa Donatella Ferranti  del Pd: “L’accusa di vilipendio è molto grave. Colpisce però che una norma nata a tutela dei cittadini rischi di diventare strumento per limitare la libertà di opinione”. E’ la prima volta che nel mirino finisce la bacheca di Facebook.