Falsifica documenti della madre ricoverata e vende la sua auto

di redazione Blitz
Pubblicato il 10 Giugno 2016 - 11:57 OLTRE 6 MESI FA
Falsifica documenti della madre ricoverata e vende la sua auto

Falsifica documenti della madre ricoverata e vende la sua auto

CRESPANO (TREVISO) – Falsifica i documenti della madre, ricoverata in una casa di cura a Castelfranco Veneto (Treviso), e vende la sua auto: a processo.

Il figlio della donna, un uomo di 42 anni di Crespano (Treviso) nel febbraio del 2014, mentre la madre era ricoverata, falsificò la sua carta d’identità, mettendo la foto di una sua complice, ad oggi sconosciuta, e lasciando invariati i dati anagrafici, in modo da farli corrispondere a quelli sul libretto di circolazione dell’auto, una Fiat Panda, racconta Giuliano Pavan sul Gazzettino. 

L’uomo avrebbe anche falsificato il timbro del Comune di Castelfanco e la firma del funzionario incaricato e sarebbe riuscito a modificare anche il modello di autentica della firma sull’atto di trascrizione per vendere l’auto.

Scrive Pavan sul Gazzettino:

Mancava però ancora un elemento per diventare il legittimo proprietario dell’autovettura. Presentandosi presso un’agenzia delegata dell’Aci a Ponte di Piave, avrebbe così esibito i vari documenti contraffatti completando l’affare, ovvero rendendo operativo il passaggio di proprietà della Fiat Panda che era intestata alla madre. Una volta divenuto il legittimo proprietario dell’auto a tutti gli effetti, si sarebbe messo in moto per venderla.

Stando a quanto ricostruito dagli investigatori della Procura di Treviso, nel giro di qualche giorno sarebbe riuscito a trovare l’acquirente e a vendere l’utilitaria per una cifra di poco inferiore ai 7mila euro. A scoprire quanto era accaduto sarebbe stato l‘amministratore di sostegno della madre, a cui nei giorni successivi al passaggio di proprietà erano stati inviati i documenti relativi alla cessione della Fiat Panda al figlio. Una volta venuto a conoscenza del fatto, l’amministratore di sostegno, che in quanto tale è l’unico a poter operare sui beni della persona che assiste, ha così fatto partire la denuncia alle autorità. Le indagini sono state fulminee e il 42enne è stato subito identificato come il presunto autore delle condotte contestate. Sarà proprio lui, a metà novembre, a spiegare al giudice.