Famiglia Vanessa Marzullo: intervista “Torno in Siria” inventata da Repubblica

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Marzo 2015 - 14:12 OLTRE 6 MESI FA
Famiglia Vanessa: "Intervista 'Torno in Siria' mai data, anzi, rifiutata a Repubblica"

Famiglia Vanessa: “Intervista ‘Torno in Siria’ mai data, anzi, rifiutata a Repubblica”

ROMA  –  Stamane La Repubblica a pagina 22 ospita un’intervista a Vanessa Marzullo in cui la ragazza dice “Io e Greta (Ramelli, ndr) torneremo in Siria“. Passano poche ore. Le parole di Vanessa stanno per diventare un caso politico, ma prima ancora diventano un caso di comportamento giornalistico: l’intervista c’è stata o no?

Il padre e il fratello, Mario e Salvatore Marzullo, dicono di no: “Vanessa non ha fatto nessuna intervista, anzi è stata proprio rifiutata a quel giornalista che poi ha pubblicato l’articolo, quindi ciò che è stato scritto o detto non è affatto vero. Smentiamo tutto”. E il fratello aggiunge: “Il giornalista è la categoria dei lavoratori più vile e infame che ci sia”.

Il cronista di Repubblica, Paolo Berizzi, replica che invece l’intervista con Vanessa c’è stata e si chiede: “Forse per suo padre e suo fratello il problema è l’intervista esclusiva concordata con un’altra testata?”.

Perché tanto contrasto su un’intervista? Perché contiene il “torniamo in Siria” che, alla luce delle polemiche sugli attentati, sui rapimenti e soprattutto sui riscatti pagati dallo Stato italiano, costituisce un forte elemento di discussione.

Poi, in radio, Salvatore Marzullo aggiunge:

Ma Vanessa vuole tornare in Siria?: “Vanessa non partirà mai per la Siria, forse in vacanza quando le cose saranno più tranquille. Se volesse partire sarei io ad incazzarmi, capisco i politici arrabbiati. Greta e Vanessa sono due ragazze intelligenti e non vogliono assolutamente tornare in Siria, non ci pensano nemmeno. Adesso stanno aiutando dei bambini in oratorio, che non è un reato”. Ma è stato pagato un riscatto o no, si è parlato di 12 milioni: “Nessuno ha pagato, non ci risulta”.

Infine Greta Ramelli, l’altra ragazza rapita, precisa all’Ansa:

“Mi corre l’obbligo di ribadire, come dissi appena tornata – afferma – che non ho alcuna intenzione di tornare in Siria e ho invece intenzione di intensificare le mie attività di volontariato in Italia”.