Fausta Bonino l’infermiera killer. Accusa: bombe di eparina

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Marzo 2016 - 11:23 OLTRE 6 MESI FA
Fausta Bonino l'infermiera killer. Accusa: bombe di eparina

Fausta Bonino l’infermiera killer. Accusa: bombe di eparina (foto Ansa)

PIOMBINO – E’ Fausta Bonino l’infermiera professionale arrestata con la gravissima accusa di aver deliberatamente provocato la morte di 13 pazienti anziani ricoverati nel reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Piombino tra il 2014 e il 2015. Avrebbe utilizzato, almeno in 12 casi su 13, l’eparina, un potente farmaco anticoagulante che si somministra per via endovenosa. Fausta Biondino sarebbe stata sempre presente sul posto di lavoro in tutti i 13 decessi incriminati.

Iniezioni letali, non per fini terapeutici, di eparina, molto usato negli ospedali, avrebbero determinato, soprattutto in alcuni casi la morte dei pazienti all’ospedale di Piombino. E’ quanto ricostruisce il Nas: il farmaco avrebbe causato rapide, diffuse e irreversibili emorragie con decessi conseguenti.

Via lei tasso di mortalità crollato. Le analisi hanno riscontrato concentrazioni di Eparina di anche 10 volte sopra la norma. I pazienti deceduti erano nel reparto di anestesia per patologie anche non gravi e recuperabili, tipo la rottura del femore. Non ci sono fra i deceduti, hanno sottolineato i carabinieri nella conferenza stampa, malati terminali. Dopo il trasferimento, nel reparto dove prestava servizio l’infermiera si è passati dal 20% al 12% del tasso di mortalità.

Anche diverse intercettazioni avallerebbero la terribile ipotesi di reato: omicidio volontario, per il quale è stata eseguita dai Carabinieri del Nas l’ordinanza cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale di Livorno Antonio Pirato. La donna è stata trasferita nel carcere di Pisa.

Chi è Fausta Bonino. La donna, savonese,  è sposata e ha due figli (di cui uno vive a Parigi) da circa 20 anni lavorava nel reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Piombino. In una conferenza stampa il Nas ha spiegato che soffre di depressione e che è stata in cura da uno specialista. Nell’ottobre 2015 è stata spostata di reparto.

I pazienti deceduti sono uomini e donne di età fra i 61 e gli 88 anni. Secondo il Nas, in molti casi avevano patologie per cui la somministrazione di Eparina non rientrava nelle possibili terapie. Sui 13 decessi 12 sono attribuiti a “scoagulazione del sangue”, uno ad arresto cardiaco. I 13 decessi hanno alterato le statistiche dell’ospedale di Piombino e sono stati registrati tra il 2014 e il 2015: 19 gennaio, 27 giugno, 22 settembre, 2 ottobre, 24 novembre, 26 novembre, 20 dicembre, 28 dicembre del 2014; 9 gennaio, 11 marzo, 1 luglio, 9 agosto, 29 settembre nel 2015.

FOTO ANSA.