Federica Iammatteo, il capo del tatuatore: “Qui stava benissimo”

Pubblicato il 23 Aprile 2013 - 20:52| Aggiornato il 12 Febbraio 2023 OLTRE 6 MESI FA

MILANO –  Federica Iammatteo di tatuaggi ne aveva parecchi. E’ uscita dal negozio che stava bene. Se avesse contratto un’infezione, lo choc anafilattico lo avrebbe avuto qui e non il giorno dopo”: Luca Talia Accardi, titolare dello studio Quetzal Tattoo, si difende. Ricorda che non è tanto lui a sostenere che Federica, 23 anni, non è morta per il disegno sulla pelle che si è fatta nel suo negozio, ma anche “il medico della Asl che è venuto qui a fare controlli. E lo hanno detto anche i poliziotti e i carabinieri del Nas che si occupano del caso. Il negozio è stato trovato a posto, in condizioni igieniche perfette e così gli strumenti che utilizziamo per incidere la pelle. L’infezione contratta da quella povera giovane ha altre cause”.

Talia Accardi ha rilasciato un’intervista al Giorno. Quel giorno, giovedì 18 aprile, non è stato lui a tatuare un pesce sulla spalla sinistra di Federica, ma un suo collaboratore. “Può immaginare in che condizioni si trova adesso”.

Lui quel giorno non era in negozio, “ma chi c’era mi ha assicurato che la ragazza non si è sentita per niente male. Anzi, quando è uscita stava benissimo ed era contenta del tatuaggio che si era fatta”. Lei conosceva il tatuatore: “Lui l’aveva già tatuata altre volte. Federica di tatuaggi ne aveva parecchi. È escluso che il tatuaggio l’abbia ucciso Federica”.