Federica Mangiapelo, i dubbi sulla vecchia perizia e il precedente di Cafasso

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Luglio 2014 - 16:13 OLTRE 6 MESI FA
Federica Mangiapelo

Federica Mangiapelo

ROMA – Federica Mangiapelo, la sedicenne originaria di Alatri trovata morta sulle rive del lago di Bracciano il primo novembre del 2012 “è stata trascinata nel lago e annegata”. È questo il risultato della nuova perizia depositata mercoledì 23 luglio al tribunale di Civitavecchia. Non fu la miocardite quindi ad uccidere Federica Mangiapelo e ora il caso si riapre.

Federica è morta dopo aver bevuto molta acqua del lago. La prova è nella presenza di diatomee, funghi di acqua dolce, trovati in tutti gli organi del corpo esaminati e in quantità abbondanti.

Il fidanzato di Federica, Marco Di Muro, era stato scagionato dopo, scrive Angela Camuso, un’autopsia svolta dallo stesso perito condannato un anno fa per aver falsificato gli esami medico-legali eseguiti sul corpo del pusher finito nel processo Marrazzo, Gianguerino Cafasso.

I risultati emersi, sostiene Angela Camuso, “gettano sul caso una luce fosca, anche in considerazione degli indizi finora considerati insufficienti nei confronti del fidanzato della 16enne: Marco Di Muro, 25enne barista di Formello con cui la giovane aveva trascorso l’ultima serata e che, a tratti, con lei era violento, come raccontato ai carabinieri dalla madre della ragazza”.

Il giovane, difeso dall’avvocato Cesare Gai, si è sempre difeso sostenendo di aver lasciato Federica in mezzo alla strada dopo averci litigato.

“Sono appena uscito dallo studio dell’avvocato e sono sconvolto – ha subito dichiarato Luigi Mangiapelo, il papà di Federica – spero solo che si arrivi presto alla fine di questo processo e quest’ultima perizia, negando completamente la miocardite come causa della morte di Federica, ne cambia completamente la prospettiva”.