Federica Mangiapelo, l’ultima perizia: “Annegata, non morì per la miocardite”

di redazione Blitz
Pubblicato il 25 Luglio 2014 - 10:43 OLTRE 6 MESI FA
Federica Mangiapelo, l'ultima perizia: "Annegata, non morì per la miocardite"

Federica Mangiapelo, l’ultima perizia: “Annegata, non morì per la miocardite”

ROMA – Annegata nel lago, forse trascinata. Non morta per una miocardite. E’ la conclusione a cui è arrivato uno dei periti dell’inchiesta sulla morte di Federica Mangiapelo, la ragazza di 16 trovata morta l’1 novembre del 2012 sulla riva del lago di Bracciano, vicino Roma.

Un risultato che potrebbe avere riflessi sulla posizione del fidanzato di Federica, Marco Di Muro, ad oggi unico indagato. L’indagine è ancora aperta, è stata anzi prorogata: il 18 settembre è fissata l’udienza per discutere i risultati di quest’ultima perizia, depositata mercoledì scorso.

Gli esperti incaricati nel gennaio scorso dal giudice di stilare le perizie sono arrivati a conclusioni differenti. Per il medico legale e per il cardiologo la causa della morte della ragazza sarebbe la miocardite. Ovvero una sofferenza del cuore della quale la ragazza soffriva e che ne avrebbe causato il decesso in un momento particolare. La 16enne quella sera, una sera di pioggia battente, aveva avuto in diverbio con il fidanzato e si sarebbe allontanata verso la spiaggia su cui poi è stata trovata.

Il fidanzato si è sempre dichiarato innocente e racconta di aver lasciato Federica in strada quando era ancora in vita. La morte, secondo questa versione dei fatti, sarebbe quindi dovuta alle condizioni di salute della ragazza. Fu una perizia della difesa, nei mesi scorsi, a far rinvenire sui vestiti indossati dal ragazzo quella sera delle diatomee, ovvero dei funghi di acqua dolce trovati in abbondanza anche sui vestiti di Federica e nei suoi organi interni: questo risultato aveva già complicato la posizione del giovane che a questo punto potrebbe essere stato su quella riva almeno in un momento di quella notte, a differenza di quanto raccontato.

Poi c’è la perizia dello pneumologo, depositata nell’aprile scorso: Federica sarebbe morta per annegamento, la miocardite una concausa. Annegamento accidentale e solitario? Oppure qualcuno l’ha fatta annegare? E’ questa la domanda intorno alla quale ruoterà l’indagine e allo stato delle cose non è possibile dare una risposta. Ora l’ultima perizia, quella depositata mercoledì e richiesta dal giudice ad aprile, prende in esame altre ferite sul corpo della ragazza dandone un’altra interpretazione: le abrasioni sulla fronte, secondo la lettura di questo perito, non sarebbero frutto dello sfregamento per le tante ore passate in acqua, ma sarebbero la conseguenza del trascinamento della ragazza in acqua, con la fronte sul fondale.

La ferita sul collo: non una piaga da decubito (come ipotizzato dalla prima perizia) ma il risultato di un attrito, che potrebbe essere avvenuto quando la ragazza era viva oppure quando era già morta, è ancora da capire. Luigi Mangiapelo, il papà di Federica, appena venuto a conoscenza di questi ultimi risultati, ha detto: «Sono appena uscito dallo studio dell’avvocato e sono sconvolto spero solo che si arrivi presto alla fine di questo processo e quest’ultima perizia, negando completamente la miocardite come causa della morte di Federica, ne cambia completamente la prospettiva». I legali di Marco Di Muro per ora preferiscono non commentare i risultati della perizia in attesa dell’udienza del 18 settembre quando le parti ne discuteranno in aula, davanti al giudice.