Federico Aldrovandi, Renzi chiama la madre: “Indegni applausi del Sap”

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Aprile 2014 - 22:38 OLTRE 6 MESI FA
Federico Aldrovandi

Federico Aldrovandi

ROMA – “Una vicenda indegna”, quella accaduta al congresso del Sap, per il premier Matteo Renzi che ha telefonato alla madre di Federico Aldrovandi, Patrizia Moretti, per esprimerle solidarietà, sua personale e del governo.

Al congresso del sindacato autonomo di polizia, Paolo ForlaniLuca Pollastri e Enzo Pontani, tre dei quattro agenti condannati per la morte di Federico, sono stati accolti da una clamorosa ovazione di oltre 5 minuti. Un gesto che ha scatenato parole durissime e di indignazione, sia dalla politica che dalla Rete. La madre del giovane ucciso ha subito risposto: “E’ terrificante, mi si rivolta lo stomaco”.

Alla solidarietà del premier si sono associati anche i vicesegretari del Pd Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini. In passato, da segretario Pd, Renzi aveva già parlato con la Moretti che, a sua volta, lo scorso febbraio gli aveva scritto una lettera aperta per chiedere la destituzione degli agenti condannati per la morte di Aldrovandi.

In serata si aggiunge anche una nota del capo dello polizia Alessandro Pansa che esprime “vicinanza e solidarietà” alla madre di Federico “non riconoscendosi in alcun modo in comportamenti che trova gravemente offensivi nei confronti della famiglia Aldrovandi e della società civile che crede nell’operato delle donne e degli uomini della polizia”.

Quanto agli applausi rivolti nel pomeriggio al congresso del Sap agli agenti condannati per l’omicidio di Federico Aldrovandi, il Dipartimento della pubblica sicurezza ricorda che

“Il prefetto Pansa, che aveva partecipato solo ai lavori della mattina, si era soffermato sul caso dell’artificiere che in occasione del corteo di Roma aveva calpestato un manifestante steso a terra, ribadendo la sua posizione fortemente critica nei confronti di un gesto definito ‘irragionevole e irresponsabile’, che ‘non ci appartiene e non può essere giustificato per nessun motivo'”.

“Ho voluto essere duro – aveva sempre ribadito Pansa – proprio per sottolineare una volta per tutte che situazioni del genere non devono più ripetersi nell’interesse della polizia di Stato”.

“In questa affermazione – conclude il Dipartimento – si ritiene vi possa essere chiara la posizione del prefetto Pansa in relazione a quali comportamenti si debba attenere chi svolge compiti istituzionali”.