Fermo, Amedeo Mancini “pronto a cedere alla vedova le sue proprietà”

di redazione Blitz
Pubblicato il 11 Luglio 2016 - 10:58 OLTRE 6 MESI FA
Fermo, Amedeo Mancini "pronto a cedere alla vedova le sue proprietà"

Fermo, Amedeo Mancini “pronto a cedere alla vedova le sue proprietà”

FERMO – Amedeo Mancini “riconosce di avere una responsabilità morale ma non giuridica” nella morte del rifugiato politico nigeriano Emmanuel Chidi Nnamdi, per questo si dice pronto a dare alla vedova le sue proprietà, ovvero “un terzo di casa colonica e un pezzettino di terra lasciatagli dal padre, a disposizione della vedova”. Lo ha detto il difensore dell’ultrà, in stato di fermo per omicidio preterintenzionale con aggravante dell’odio razziale, l’avvocato Francesco De Minicis, che non ha chiesto formalmente gli arresti domiciliari per il suo assistito: “Ho rimesso al gip la decisione sulla misura che ritiene più opportuna”, ha spiegato il legale all’uscita del Tribunale di Fermo.

Questa mattina Mancini, 39 anni, si è presentato insieme al suo avvocato in tribunale per l’udienza di convalida del fermo. Mancini è stato sentito dal giudice per le indagini preliminari Marcello Caporale ed è poi stato fatto uscire da un ingresso secondario del Tribunale di Fermo e riaccompagnato, a bordo di un cellulare della Polizia penitenziaria, nel carcere di Marino del Tronto. Al termine dell’udienza il gip di Fermo Marcello Caporale non ha convalidato il fermo ma ha disposto la custodia cautelare in carcere per Mancini.

Al gip l’ultrà ha confermato la sua versione dei fatti: ha ammesso di aver insultato la compagna di Emmanuel, chiamandola “scimmia africana”, e di essersi difeso con un pugno quando il giovane nigeriano lo ha aggredito. “Ha anche ribadito di non avere nessuna intenzione di uccidere – ha concluso l’avvocato”.

Domenica pomeriggio nel Duomo di Fermo si sono svolti i funerali di Chidi Nnamdi. Ad officiare la celebrazione, l’arcivescovo di Fermo, monsignor Luigi Conti. Alle esequie erano presenti anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, e la ministra delle Riforme, Maria Elena Boschi.