Ferrovie del sud: al manager 92 euro ora per andare a lavoro

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Marzo 2016 - 09:58 OLTRE 6 MESI FA
Ferrovie del sud: al manager indennità per andare a lavoro

Ferrovie del sud: al manager indennità per andare a lavoro

ROMA – Ferrovie del sud: al manager indennità per andare a lavoro. Il capo del personale di Ferrovie del Sud, l’azienda pubblica al centro di un caso per la generosità nell’elargizione di consulenze dorate, non lavorava nella sede centrale di Bari, ma a Roma, dove abitava ed esiste un distaccamento: per questo, per andare a lavorare a Bari, percepiva una indennità specifica di 98 euro l’ora.

E’ una delle tante stranezze, per usare un eufemismo, contenute tra le pieghe della relazione di Andrea Viero: nominato amministratore dal ministro Delrio ha scoperchiato un vaso di Pandora che ha condotto direttamente al commissariamento della società. Che con 1393 dipendenti vanta il record di oltre 1400 cause di lavoro. Che in un decennio ha destinato 132 milioni di euro alle consulenze, una voce di bilancio più che notevole visto che all’anno Ferrovie del Sud “incassa sì e no 150 milioni” (Sergio Rizzo sul Corriere della Sera). Con 312 milioni di debiti sul groppone.

La storia dell’indennità per andare a lavorare merita certamente un titolo a parte. Il manager percepiva  uno stipendio ragguardevole ma tutto sommato abbastanza nella norma (220mila euro l’anno). Niente in confronto con l’amministratore unico Luigi Fiorillo che beneficiava di un salario effettivo che decuplicava quello della retribuzione annuale ufficiale.

Nel periodo intercorso fra il 2006 e il 2012 aveva percepito per quel ruolo 48 mila euro l’anno. Per un totale di 240 mila euro. Ma il suo compenso effettivo aveva raggiunto 13 milioni 750 mila euro: un milione 145 mila euro in media per ognuno di quei 12 anni. Al confronto, la retribuzione dell’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato era una bazzecola. Come si spiega? Al compenso da amministratore si aggiungevano altre sorprendenti prebende, come un contratto da co.co.co (!!!), che nei soli tre anni dal 2004 al 2006 gli avrebbe fruttato 7 milioni 161 mila euro: al ritmo di circa 2,4 milioni l’anno. (Sergio Rizzo, Corriere della Sera)