Firenze, abusivismo e degrado alla stazione di Santa Maria Novella

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Giugno 2017 - 12:58 OLTRE 6 MESI FA
Firenze, abusivismo e degrado alla stazione di Santa Maria Novella

Firenze, abusivismo e degrado alla stazione di Santa Maria Novella

FIRENZE – Abusivismo e degrado alla stazione di Santa Maria Novella a Firenze. Tra facchini improvvisati, molestatori delle macchinette e borseggiatrici i lavoratori delle Ferrovie e della Polfer da mesi si trovano impegnati ad arginare il fenomeno.

Rossella Conte sul sito de La Nazione scrive che i facchini hanno invaso la stazione, mentre i molestatori delle macchinette incalzano. Le donne svestono le gonne lunghe e indossano jeans e t-shirt, si offrono di aiutare i viaggiatori a fare i biglietti e poi chiedono una mancia:

“Presidiano le biglietterie per diverse ore e a fine giornata riescono a fare anche 60 euro. Ne abbiamo contate quattro in poco meno di trenta minuti. Da mesi Ferrovie e Polfer stanno concentrando i propri forzi per arginare l’abusivismo: oltre al presidio fisso, tre anni fa sono arrivate le transenne che permettono l’accesso ai binari solo ai viaggiatori col biglietto. Ma Santa Maria Novella, uno scalo da 160mila frequentatori giornalieri e 59 milioni l’anno, continua a offrire di tutto e di più. In barba alle regole, in barba ai divieti. E l’alta stagione è di sicuro il periodo peggiore”.

Ci sono poi le borseggiatrici, che si camuffano da turiste e indisturbate approfittano della calca per derubare i viaggiatori e poi ci sono i tassisti abusivi:

“Posteggiano i propri mezzi proprio alle porte dello scalo ferroviario mentre i ‘buttadentro’ cercano clienti alle fermate degli autobus. Caricano le prede in auto private e chiedono anche 50 euro per una corsa. Più discreti e dall’aspetto quasi professionale, gli ‘info point’ anche loro fuorilegge. Al posto del vecchio ufficio informazioni, chiuso e sostituito da un negozio, un uomo all’ingresso della stazione sfoggia un inglese maccheronico e si spaccia da cicerone. Vende consigli e mappe rigorosamente su misura.

«Eppure le grandi città dovrebbero curare il proprio biglietto da visita – è rammaricato Aldo Cursano, presidente Fipe Toscana (Confcommercio) –. L’immagine immediata è quello che resta e che il turista porta a casa. Bisogna investire nei luoghi di accoglienza e tutelare le persone che sono la benzina del motore della nostra città»”.