Firme false M5S, genero Borsellino: “Firmai, ma per un’altra cosa”

di redazione Blitz
Pubblicato il 21 Novembre 2016 - 15:50 OLTRE 6 MESI FA
Firme false M5S, genero Borsellino: "Firmai, ma per un'altra cosa"

Firme false M5S, genero Borsellino: “Firmai, ma per un’altra cosa”

PALERMO – Ci sarebbe anche la firma di Fabio Trizzino, ingegnere, marito di Lucia Borsellino, figlia del giudice ucciso dalla mafia, tra le firme falsificate per la presentazione della lista del M5S per le comunali a Palermo del 2012. Trizzino, chiamato dalla polizia mentre era a Roma per riconoscere la sua sottoscrizione, ha dichiarato di non aver firmato a sostegno di liste per le elezioni, ma ha ricordato di avere apposto una sottoscrizione a sostegno del referendum abrogativo della legge di privatizzazione dell’acqua.

Sarebbe dunque un nuovo caso – anche un legale e un commercialista hanno raccontato la stessa cosa – che complica la vicenda delle firme false. Inizialmente l’inchiesta, infatti, aveva ipotizzato che per sanare un errore erano state copiate centinaia di firme realmente apposte a sostegno della lista, ma secondo il racconto di alcuni testimoni ci sarebbero anche l’uso fraudolento di sottoscrizioni rilasciate in occasioni che nulla avevano a che fare con le elezioni. “Ricordo che mi fermò Nuti (parlamentare nazionale che sarebbe tra gli indagati ndr) – racconta Trizzino – per chiedermi la firma. Escludo fosse per le elezioni, non l’avrei messa, ma si trattava di una causa in cui credevo, come quella dell’acqua”.

“Se si arriverà a un processo – aggiunge il genero di Paolo Borsellino – mi costituirò parte civile perché l’usurpazione di una firma è una cosa gravissima”. L’indagine, che può contare su tre testimoni chiave e su centinaia di disconoscimenti, è a una svolta e in settimana dovrebbero cominciare gli interrogatori degli indagati che sarebbero una decina. Tra loro anche un cancelliere del tribunale e alcuni deputati nazionali dei Cinque Stelle.

Il Pd attacca il M5S su questa vicenda. “Nonostante che sia sempre più probabile che i certosini amanuensi pentastellati a Palermo non si siano limitati solo a copiare ma abbiano pure truffaldinamente falsificato alcune firme, il prode Di Maio oggi sale in cattedra e, di fronte a questi edificanti eventi perpetrati all’interno del Movimento, annuncia che il M5S ha reagito come nessun altro, sospendendo ed espellendo senza guardare in faccia a nessuno. Peccato che ometta di parlare dei suoi accoliti come Riccardo Nuti che alla poltrona di deputato rimane ben attaccato. Dopo la scoperta dell’omertà in luogo dell’onestà, i grillini sostituiscono la frenesia con l’ipocrisia”. Lo dichiara la senatrice Pd Pamela Orrù.