Flora Stuardo, giù da nave: “Gianni innocente”. Anche se…

di redazione Blitz
Pubblicato il 11 Novembre 2015 - 16:53 OLTRE 6 MESI FA
Flora Stuardo, giù da nave: "Gianni innocente". Anche se...

La nave Costa Fortuna

ROMA – “Non posso credere che Gianni mi abbia fatto qualcosa di male. Non ricordo nulla della caduta, ma sono ancora innamoratissima di lui”. Così parla Laura Flora Stuardo, la donna sopravvissuta lo scorso luglio a un volo di 35 metri dalla Costa Fortuna mentre era in vacanza sui fiordi norvegesi, intervistata da Repubblica e dalla Stampa.

Su Gianni lei giura: non farebbe mai e poi mai una cosa del genere. Anche se…anche lei Gianni l’ha denunciato, salvo poi ritirare la querela. Perché lui è stato violento, 5 o 6 episodi. Lo dice lei stessa, la stessa donna che ora proprio non immagina nemmeno che il suo uomo possa aver tentato di ammazzarla. Non c’è nesso, nel suo racconto. Talmente impossibile che l’uomo denunciato per violenza e l’uomo potenziale assassino possano essere la stessa persona che, lei dice: “Se venisse fuori che è stato lui vorrebbe dire che Gianni ha una doppia personalità”.

“La mia memoria si ferma al giorno precedente, quando ero sul ponte a fotografare le cascate”, racconta la donna a Repubblica. “Poi il buio: il resto me l’hanno raccontato. Per esempio che quella mattina sono andata dal parrucchiere è un episodio che ho scoperto dal mio compagno. Spero col tempo di poter ricordare”.

“Al momento posso solo dire che credo al mio compagno (indagato per maltrattamenti e tentato omicidio, ndr). Non penso che potrebbe mai fare una cosa tremenda come spingermi giù dalla nave”. Ma la signora Stuardo esclude il suicidio: “Amo tantissimo la vita”. “Ma non capisco perché, se non ho cercato di suicidarmi, si debba sospettare del mio compagno”.

“Viene a trovarmi tutti i giorni e siamo entrambi innamoratissimi. Non è vero che ho preferito interrompere i rapporti con lui. E neppure che eravamo in crisi e che quella era una vacanza per aggiustare la nostra storia”. Alla Stampa Laura Stuardo dice di non ricordare il litigio avuto nel giorno della sua caduta, riferito dal personale della nave. Ci sono stati altri litigi violenti nella sua storia con Gianni, ammette, “cinque o sei eventi. Gianni era disperato per motivi professionali e famigliari. Io cercavo di aiutarlo. È stato violento“.

Ma ogni volta, l’ho denunciato, anche se poi ho ritirato la denuncia. Passato quel momento di rabbia, Gianni tornava un angelo. Mi diceva che non poteva vivere senza di me”. L’ultima volta a “ottobre 2014. In quella circostanza gli ho detto che doveva farsi curare e lui l’ha fatto. È tornato diverso. Un altro uomo. Molto più propositivo”. Se affiorasse il ricordo di lui che la spinge? “Allora cambierebbe tutto”, dice. “Vorrebbe dire che Gianni è uomo con una doppia personalità”.