Foggia, fermi per mafia: volevano uccidere ispettore polizia

di redazione Blitz
Pubblicato il 28 Gennaio 2016 - 11:19 OLTRE 6 MESI FA
Foggia, fermi per mafia: volevano uccidere ispettore polizia

Foggia, fermi per mafia: volevano uccidere ispettore polizia

FOGGIA – La volontà di uccidere un ispettore di Polizia di Foggia emerge dalle intercettazioni registrate nell’indagine della Dda di Bari che ha portato al fermo di sette affiliati al clan Moretti-Lanza-Pellegrino. Un ottavo pregiudicato è irreperibile. La conversazione è del 19 gennaio scorso. Dal telefono intercettato di Alessandro Moretti parte inavvertitamente una telefonata e si riconoscono – in ambientale – le voci di Moretti e Francesco Abruzzese (entrambi fermati) che si trovano assieme. Il secondo dice al primo esplicitamente di essere intenzionato a uccidere Angelo Sanna, ispettore capo in servizio presso la Squadra Mobile di Foggia, dicendo anche di volergli incendiare l’automobile, di cui ha piena contezza del modello, marca e colore.

Per provare la funzionalità delle nuove armi a disposizione del clan erano disposti ad uccidere animali. È uno dei particolari che emerge dalle intercettazioni. Secondo gli inquirenti, che parlano di “patrimonio bellico” del clan, gli indagati avevano una “straordinaria facilità di acquisizione delle armi e delle munizioni” e “assoluta spregiudicatezza nell’utilizzo – anche a fini di prova – delle stesse”.    In una conversazione fra Alessandro Moretti e Francesco Abruzzese, i due si accordano per provare una pistola calibro 9 modello Glock già caricata con 15 proiettili e, parlando con una terza persona non identificata alla quale cedono una calibro 38 promettendo “in regalo” una pistola 357, dicono: “Ti devo regalare un mezzo mai visto – dice Moretti – però devi uccidere un cane davanti a me“. “Se me la porti mò – gli risponde riferendosi alla seconda arma – andiamo mò e lo uccido”.