Forlì, raccolta firme pro feste civili

Pubblicato il 18 Agosto 2011 - 15:27 OLTRE 6 MESI FA

FORLI', 18 AGO – Il 18 agosto 1944 venivano uccisi da militi fascisti a Ca' Cornio tra Modigliana e Castrocaro (Forli'-Cesena) i partigiani Iris Versari, Adriano Casadei, Silvio Corbari e Arturo Spazzoli. Il giorno successivo, nei pressi di Coccolia, veniva ucciso il partigiano Tonino Spazzoli.

E' questo l'anniversario scelto da Roberto Balzani (Universita' di Bologna, sindaco di Forli'), Thomas Casadei (Universita' di Modena e Reggio Emilia), Maurizio Ridolfi (Universita' della Tuscia, Viterbo), Sauro Mattarelli (Presidente Fondazione A.Oriani, Ravenna) per lanciare una raccolta di firme per la salvaguardia delle feste civili del 25 aprile, del 1 maggio e del 2 giugno.

''La soppressione delle feste civili contenuta nelle misure straordinarie di finanza pubblica del Governo di questo agosto, – si legge nell'appello pubblicato sul sito soppressionefestecivili.blogspot.com – e' un colpo molto duro inferto al gia' precario equilibrio simbolico su cu si regge l'identita' della Repubblica''.

''Benche' convinti che atti di sobrieta' e di austerita' siano inevitabili, dati i tempi calamitosi in cui viviamo, riteniamo che l'abolizione delle festivita' del 25 aprile, del Primo maggio e del 2 giugno produca gravi conseguenze sia sul piano della coesione civile, sia sulla produttivita' della societa' italiana, a forte vocazione turistica e culturale. Non si comprende, in particolare, perche' la questione non abbia riguardato l'intero assetto dei giorni festivi del nostro paese, escludendo a priori quelli religiosi''.

''Sul piano politico-istituzionale spostare alla domenica successiva la celebrazione della sconfitta del fascismo, della nascita della Repubblica e di quel lavoro che la Costituzione pone a fondamento dell'Italia costituisce, di fatto, la negazione di quel patriottismo costituzionale e di quella idea di democrazia sociale su cui si e' costruita e sviluppata la miglior storia della nostra Repubblica''.

''Per queste ragioni – concludono i promotori – attraverso un sito web e una pagina facebook creati appositamente, lanciamo un appello aperto a tutte le cittadine e i cittadini italiani, affinche' il governo receda dai suoi propositi''.