Francesco Belsito: “Laurea di Renzo Bossi comprata con 230mila euro della Lega”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Luglio 2013 - 10:50 OLTRE 6 MESI FA
Francesco Belsito: "Laurea di Renzo Bossi comprata con 230mila euro della Lega"

Francesco Belsito: “Laurea di Renzo Bossi comprata con 230mila euro della Lega”

MILANO – Renzo Bossi laureato. Da Trota a Dottore. Il sogno di papà Umberto, vedere il figlio con una laurea, secondo l’ex tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito è costato 230 mila euro. Tutti versati dalle casse del partito. Belsito, ora ai domiciliari per l’uso non proprio ortodosso dei fondi della Lega, ha dato la sua versione ai magistrati. Che comprende anche il racconto di come Renzo Bossi sarebbe arrivato a diventare dottore in Economia. Spiega Repubblica:

Ma è soprattutto sulla laurea del Trota che Belsito ha svelato le responsabilità della Family.Perché, secondo il suo racconto, Renzo, una volta sceso in politica tra mille polemiche, ed eletto in consiglio regionale lombardo, avrebbe tentato di darsi una parvenza di rispettabilità, spacciandosi per esperto in economica internazionale. La laurea risale al 29 settembre 2010. Un vero record, se si pensa che il diploma da privatista al liceoscientifico era arrivato solo nel luglio dell’anno prima: 69/100, dopo due maturità non superate. Il motivo di questa improvvisa dedizione agli studi, lo ha spiegato a verbale lo stesso Belsito.

«Per ottenere la laurea all’università “Kristal” di Tirana — ha spiegato ai magistrati — abbiamo dovuto comprare 20 esami». Un percorso ad ostacoli, però. Perché quel diploma stampato sotto l’aquila alata albanese, in Italia era cartastraccia, e per convertirlo in un diploma spendibile almeno in Padania, era necessario un ulteriore passaggio. «Ci siamo rivolti a un’università privata londinese — il ricordo cristallizzato ancora da Belsito — dove dei 20 esami albanesi, a Renzo ne sono però stati riconosciuti solo 17». Inutile aggiungere, secondo questa versione, che per superare gli ultimi tre, il tesoriere abbia dovuto attingere nuovamente dai soldi pubblici destinati al Carroccio.