Cade palco di Jovanotti. Francesco Pinna, operaio morto per 5 euro l’ora

Pubblicato il 12 Dicembre 2011 - 20:40 OLTRE 6 MESI FA

Il palco dopo il crollo (Foto Lapresse)

TRIESTE – Francesco Pinna, 20 anni, operaio precario a 5 euro l’ora. Poche parole per descrivere la storia del ragazzo morto a Trieste mentre costruiva il palco per il concerto di Jovanotti. Una morte come tante in realtà, non è nemmeno l’unica vittima del lavoro della giornata. Ma questa è un po’ meno anonima delle altre e non, paradosso crudele ma tant’è, per qualche caratteristica di Francesco.  Ma perché di mezzo c’è un cantante famoso e un evento atteso, titoli grossi e notizia data in cima ai tg. Jovanotti ha non solo cancellato il concerto ma l’intero tour, gesto non scontato.

Il palco dicono che si sia come accartocciato. Intorno alle 14 ha inghiottito Francesco e altri operai, rimasti incastrati tra i tubi d’acciaio. Sono complessivamente sette i feriti ricoverati al Pronto soccorso dell’Ospedale di Cattinara, uno dei quali in condizioni gravi e un altro in condizioni definite ‘serie’. Gli altri cinque sono tenuti in osservazione. Sono tutti uomini e molto giovani. Il ferito più grave è ricoverato nel reparto di rianimazione ma la sua vita non sarebbe in pericolo; l’altro è invece ricoverato nel reparto di ortopedia.

Nei prossimi giorni ci sarà tempo per capire e individuare eventuali responsabilità. Francesco a quanto pare lavorava in una delle ditte che affiancano, ad ogni tappa del tour di Jovanotti, gli operai specializzati che montano il palco. “I motivi del cedimento della struttura – spiega Maurizio Salvadori della Trident Management Srl che produce il tour di Jovanotti – sono al momento sconosciuti ed incomprensibili dato che il piano di lavoro era stato redatto, come sempre, da un ingegnere abilitato. Spetterà naturalmente alla Magistratura ed ai periti nominati stabilire le cause del crollo. I prossimi concerti sono al momento sospesi e verrà data comunicazione entro domani sera delle decisioni prese riguardo agli stessi”.

Quella di Francesco, al netto del “fattore Jovanotti”,  è però una storia come tante. Quanti sono i ventenni precari in Italia? Quanti sono quelli che lavorano in condizioni che non rispettano le norme di sicurezza? Quanti guadagnano una cifra come 5 euro l’ora? Tantissimi e ne muoiono, sottotraccia, quasi ogni giorno. Oggi però c’era di mezzo il nome di Jovanotti a ricordarci una storia come tante finita in tragedia come molte.