Funerali, Casamonica style: ceneri-brillante, bare in moto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Agosto 2015 - 14:36 OLTRE 6 MESI FA
Funerali, Casamonica style: ceneri-brillante, bare in moto

Il carro funebre nero, tirato da sei cavalli neri, che ha portato in chiesa il feretro di Vittorio Casamonica

ROMA – Non solo Vittorio Casamonica: i funerali in stile hollywoodiano in Italia sono molto più diffusi di quanto si pensi. Si va dalle bare trasportate sulla Jaguar ai feretri in cristallo, dalle imbottiture in seta ai cortei di quattro chilometri. Usi italiani che paiono non sentire la crisi, tanto che l’ultima trovata è il brillante con le ceneri del caro estinto.

Giacomo Galeazzi della Stampa è andato a sentire le novità in fatto di funerali in alcune delle agenzie funebri di Roma. E le sorprese non mancano.

Stefano Lorenzetti, la cui famiglia è nel settore da quattro generazioni, ne elenca una raffica clamorosa: bare di motociclisti trasportate in sidecar, riunioni di famiglia in sala commiato, addobbi, musiche legate alla professione del caro estinto, fanfare, bande, esibizioni dal vivo, carrozze fatte arrivare in treno da Salerno. Fino alla novità: il brillante realizzato dalle spoglie cremate. Senza limiti di spesa né osservanza delle consuetudini.

 

Stranezze indicate nel testamento, volontà particolari del defunto alle quale i congiunti fanno di tutto per attenersi. (…) L’agenzia Scifoni, leader nella capitale, allarga la casistica dello sfarzo dalla scenografia agli articoli in vendita. Un campionario che include lussuose imbottiture delle casse in taffetà, velluto, seta, lino e altri tessuti pregiati e i costosi feretri in mogano e rovere massello (come quello di Casamonica). E poi allestimenti personalizzati delle camere ardenti: ad esempio «l’ultimo set» per il regista Francesco Rosi alla Casa del Cinema di Villa Borghese. E poi addobbi floreali da Festival di Sanremo e necrologi a pioggia.

Nei paesi chiudono un occhio, a Roma non può superare i cento metri. E invece c’è chi chiede cortei a piedi di quattro chilometri fino al cimitero, con annessa recita del rosario, sacerdote e chierichetti in testa.

Da Zega descrivono funerali di stranieri con banchetti a fine cerimonia, bare intarsiate e lavorate a mano da 20mila euro. O richieste assurde come feretri in marmo («impossibili da trasportare») o in cristallo. All’azienda «Madre Teresa» di via Portuense raccontano di bare con lastra di vetro per vedere il defunto durante la messa, mentre da Di Tommaso al Tuscolano aggiungono come servizi «a la page» il carrello coi candelabri e il trasporto della salma in carro-Jaguar. Lusso e sfarzo”.

Eppure, ricorda Galeazzi, nella circolare vaticana del Culto divino approvata da papa Francesco e inviata ai vescovi si raccomandava sobrietà. Ma quando si tratta di estremo saluto, i fedeli proprio non sembrano sentirci.