Genova, bulla di Sestri non chiede scusa: si vanta del video e rivuole cellulare

Pubblicato il 5 Marzo 2015 - 09:19 OLTRE 6 MESI FA
Genova, bulla di Sestri non chiede scusa: si vanta del video e rivuole cellulare

Genova, bulla di Sestri non chiede scusa: si vanta del video e rivuole cellulare

GENOVA – La bulla di Sestri Ponente (Genova) non è affatto pentita e non chiede scusa. La ragazza di 17 anni che nei giorni scorsi è stata filmata mentre picchiava una dodicenne ai giardini di Villa Rossi a Genova, ora si vanta di quel video e chiede che le venga restituito il cellulare. E’ quanto racconta Andrea Pasqualetto sul Corriere della Sera: con aria di sfida ha guardato gli investigatori e ha chiesto loro solo quando potrà riavere lo smartphone col quale sono stati ripresi quegli 8 minuti di pestaggio brutale poi finiti in Rete. Glielo hanno sequestrato insieme ai pc e i tablet di quei testimoni che, invece, di intervenire hanno preferito assistere indifferenti alla sua furia. “Avevamo paura di prenderle anche noi“, si sono giustificati loro ma qualche dubbio rimane vista la loro superiorità numerica: ne hanno contati dodici.

Gianna (nome di fantasia assegnato alla bulla) è indagata a piede libero dalla Procura della Repubblica dei Minori per il reato di lesioni personali e diffamazione. Ma non sembra crucciarsene: in passato è già finita in Tribunale per una rissa. “Nessun senso di colpa, nessuna scusa, nessuna pietà. Come se tutto fosse stato normale”, racconta l’ispettore al Corriere. Proprio in “virtù” della sua nomea di picchiatrice, l’altra ragazzina, la “regista”, l’aveva ingaggiata per vendicare uno “sgarro”, una semplice offesa che Martina (la vittima, i nomi sono tutti inventati) aveva osato farle. Questo il suo racconto al Corriere:

“Il giorno prima del pestaggio avrebbe detto a una delle «grandi» del gruppo, la sedicenne Maria, un paio di cose poco carine al termine di un diverbio: «A me non importa niente di te… chiudi quella bocca che hai i denti gialli». Per Maria, una lesa maestà da vendicare e subito. Come? «Mi ha dato appuntamento ai giardinetti per chiarire la questione e ci sono andata – spiega Viola -. Ma lì ho trovato anche Gianna che quando mi ha visto ha iniziato a tirarsi su le maniche e ho capito che le cose si mettevano male… Mentre me le dava le chiedevo scusa per farla smettere ma non si fermava…»”

Ora Gianna non teme conseguenze: c’è chi giura di averla vista lunedì davanti ad una scuola, che non è quella che frequenta, vantarsi del fattaccio. L’assessore alla Cultura di Sestri, Fabrizio Gelli, teme un linciaggio:

“Mi dicono che si sarebbe vantata dell’aggressione. Questo mi preoccupa molto perché non vorrei che qualcuno reagisse”.

Ma da dove deriva tutta quella violenza? Andrea Pasqualetto è andato ad indagare nella vita della giovane “picchiatrice”:

“Padre sparito, madre a San Patrignano, è cresciuta fra i vicoli di Sestri senza una vera casa. Una vita non facile, la sua. Affidata ai servizi sociali, è stata ospite della comunità alloggio Finestra sul Porto per ragazzi problematici. Da lì è scappata, ha girato un po’ per la città, fino a che gli zii materni hanno deciso di prendersene cura. Gianna vive con loro. Di giorno frequenta una scuola professionale di sartoria, di sera va ai giardinetti di Villa Rossi. Dove talvolta si rimbocca le maniche e sfoga i suoi disagi con una rabbia che spaventa”.