Genova, gambizzato l’ad Adinolfi di Ansaldo: “Stessa tecnica delle Br”

Pubblicato il 7 Maggio 2012 - 09:58 OLTRE 6 MESI FA

Roberto Adinolfi

GENOVA – Roberto Adinolfi, amministratore delegato dell’Ansaldo Nucleare, è stato colpito da un colpo di pistola alla gamba. L’uomo di 53 anni è stato colpito mentre usciva dalla sua abitazione in via Montello 14 a Genova. Per la polizia la tecnica utilizzata nell’attentato ad Adinolfi è la stessa usata dalla Brigate Rosse. Due uomini lo attendevano all’uscita di casa a bordo di una moto. Uno degli uomini gli ha sparato causandogli la frattura della tibia destra. Adinolfi è stato ricoverato all’ospedale di San Martino. Ad indagare sul caso è il procuratore capo di Genova Michele Di Lecce. Ansaldo Energia e la controllata Ansaldo Nucleare sono sotto choc. Solidarietà è stata dimostrata ad Adinolfi dall’azienda e dai suoi dipendenti, oltre che dagli esponenti politici.

L’AGGUATO – Roberto Adinolfi è uscito di casa da solo, con una borsa 24 ore, per andare al lavoro. La sua Peugeot monovolume era parcheggiata poco distante, e si è avviato verso l’auto. Uno dei due uomini che lo attendevano in strada è sceso dalla moto e si è messo a seguirlo. Quando Adinolfi è giunto all’altezza della sua auto un uomo gli ha sparato alle spalle, avvicinando l’arma al suo polpaccio. Poi è fuggito in moto. Adinolfi si è accasciato tra l’auto e la strada, sotto shock. Non riusciva a parlare.  E’ stato soccorso daSalvatore Sannino, il portinaio del palazzo in cui vive e da una passante, che hanno chiamato il 118. Testimoni hanno riferito di ”alcuni colpi”, ma i carabinieri hanno rinvenuto sul luogo dell’attentato un solo bossolo.

Adinolfi ha dichiarato agli inquirenti di aver notato i due uomini, che ha definito come “due tipi strani”, fermi in strada. Il proiettile ritrovato è di calibro 7.62 di fabbricazione est europea. L’arma utilizzata è una Tokarev, anche questa in uso alle forze armate dei Paesi dell’ Est. Ai carabinieri, secondo quanto si apprende, Adinolfi avrebbe anche detto di non essere in grado di fornire elementi utili per identificare il killer e il suo accompagnatore: oltre che coperti dai caschi integrali, infatti, i due non hanno pronunciato parole, neanche per richiamare l’attenzione del manager.

IPOTESI TERRORISTICA – ”Una delle ipotesi su cui stiamo indagando è quella terroristica – ha detto Di Lecce -. Ma teniamo aperte anche altre ipotesi. Al momento non abbiamo l’ individuazione di una possibile matrice, e non abbiamo alcuna rivendicazione”. Gli inquirenti stanno vagliando la possibilità che l’attentato al dirigente di Ansaldo nucleare possa essere di matrice anarchica. Nei mesi scorsi sul web era circolato l’appello di alcuni gruppi anarchici ”ad alzare il tiro”, ”a pensare di passare ad una fase che possa prevedere l’azione armata”.  Tra i punti qualificanti dell’ipotesi che sembra prendere maggiormente concretezza, sono le modalita’ dell’agguato e il tipo di arma usata, una vecchia Tokarev proveniente dai paesi ex comunisti. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, chi ha sparato si e’ piegato per evitare che il colpo di pistola colpisse organi vitali.

TECNICA DELLE BR – La tecnica dell’agguato a Roberto Adinolfi è quella delle Brigate rosse. Lo si apprende da fonti della sicurezza, secondo cui quello di Genova è un gesto ”altamente simbolico”. ”Uno dei primi attentati delle Br fu proprio all’Ansaldo negli anni ’70 – spiegano le fonti – oggi è come se avessero voluto dire ‘ricominciamo come 40 anni fa”’. E’ ”forte la preoccupazione”, spiegano le fonti della sicurezza, per quello che può rappresentare un tragico ritorno al passato. Il timore, si apprende, è soprattutto quello dell’emulazione: che altre cellule silenti, dopo Genova, decidano di muoversi.  Le fonti escludono, sempre secondo quanto si è appreso, che dietro l’agguato ad Adinolfi ci sia un’organizzazione strutturata come quella delle Brigate rosse degli anni di piombo.

MOTO SOSPETTA – E’ stata individuata in via Sauli, una zona centrale di Genova, una moto sospetta. Gli inquirenti non escludono possa trattarsi di quella utilizzata nell’attentato ad Adinolfi. La zona e’ stata chiusa al traffico. La moto sospetta e’ una ‘XMax’ della Yamaha di colore nero immatricolata nel 2010. E’ stata trovata nei pressi del liceo Cassini, sede di tre seggi elettorali. Era parcheggiata assieme ad altre moto vicino ai cassonetti dell’immondizia.

CONDIZIONI MEDICHE – L’ingegnere Adinolfi è stato ricoverato all’ospedale San Martino di Genova e operato al reparto di Traumatologia dal professor Santolini. Gli è stata ridotta la frattura alla tibia e le sue condizioni non sono gravi. Secondo i medici, il manager non dovrebbe avere problemi di recupero. Adinolfi è stato poi trasferito nel reparto di ortopedia del San Martino dopo una terapia iperbarica. Per i medici che l’hanno operato le sue condizioni “sono buone”.

UNA BELLA GIORNATA DI SOLE – ”Era una bella giornata di sole. Mai mi sarei aspettato che mi accadesse una cosa del genere”. E’ una delle frasi con cui Roberto Adinolfi ha commentato l’attentato subito. La frase e’ stata riferita dal medico che lo ha operato. Adinolfi, che ha vicino la moglie e i figli, ha riferito il medico e’ ”molto tranquillo e sereno”.

REAZIONI DI ANSALDO – I lavoratori di Ansaldo Energia e Ansaldo Nucleare hanno espresso solidarieta’ all’ ad Roberto Adinolfi, ferito stamani a Genova. ”Siamo contro ogni forma di violenza – ha affermato Renato Parodi, delegato Fiom in Rsu di Ansaldo Energia -. Eravamo gia’ pronti a fermare il lavoro per esprimere solidarieta’ all’ad e dire no a ogni forma di violenza. Siamo in attesa di capire le ragioni di questo ferimento, comunque gravissimo. Se emerge una matrice terroristica siamo pronti a fermarci”.

In azienda trapela una convinzione: in questa realta’, qui all’ Ansaldo di Genova, c’e’ un clima sereno, disteso, senza tensioni sindacali da anni. Sia Energia sia Nucleare da anni ormai non registrano ne’ licenziamenti ne’ cassa integrazione. Ansaldo Energia e Ansaldo Nucleare ricordano con soddisfazione la visita del presidente Giorgio Napolitano nel 2010 in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unita’ d’Italia, le annuali feste per celebrare il 25 aprile in fabbrica e le ricorrenti messe celebrate all’interno dello stabilimento dall’arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco. Anche la Rsu di Ansaldo Energia ha sottolineato il clima sereno che si vive in fabbrica.

LE REAZIONI – ”Sono cose che non si commentano”, ha detto il ministro del Lavoro Elsa Fornero sull’accaduto. La Uil di Genova ha diffuso una nota: “Alto il livello di attenzione e pronti a respingere ogni attacco antidemocratico”. La Uil definisce ”raccapricciante” l’attentato. ”La Uil di Genova e della Liguria è pronta come sempre a prestare la massima attenzione, nei luoghi di lavoro e nella società, affinché drammatiche situazioni non si ripresentino e non diventino simbolo di una nuova corrente del terrore antidemocratico”.

Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, aspetta il risultato delle indagini sull’attentato che ha subito oggi l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, a Genova. E’ quanto ha affermato a margine di una inaugurazione al cantiere della Tav a Travagliato. ”Bisogna capire bene – ha detto – e aspettare cosa ci dicono gli inquirenti, che cosa c’è dietro”.