Genova, “Io non rischio l’alluvione” non si farà 11 e 12 ottobre

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Ottobre 2014 - 23:30 OLTRE 6 MESI FA
Genova, "Io non rischio l'alluvione" non si farà 11 e 12 ottobre

Genova la notte dell’alluvione (foto Ansa)

GENOVA – La campagna “Io non rischio l’alluvione” non si terrà a Genova. Per ragioni di opportunità ovviamente, dopo l’alluvione che ha messo in ginocchio la città.

La manifestazione non ci sarà né l’11 né il 12 ottobre in piazza De Ferraris: si tratta di una campagna informativa sulla prevenzione dei rischi naturali che nell’edizione di quest’anno prevede in via sperimentale in alcune delle 150 piazze italiane, fra cui anche Genova, un nuovo tema: il rischio alluvione.

Quest’ultimo va ad affiancarsi al rischio sismico e al rischio maremoto, già sperimentati negli anni passati. La comunicazione è sul sito dell’evento ‘Io non rischio’ dove si precisa tuttavia che

“è importante proseguire nell’opera di informazione e sensibilizzazione sulle buone pratiche di protezione civile: per questo motivo, a Genova, la campagna ‘Io non rischio Alluvione’ non è annullata, ma soltanto rimandata”.

La manifestazione nata nel 2011 è promossa dal Dipartimento della protezione civile, in collaborazione con l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), l’Associazione nazionale pubbliche assistenze (Anpas) e la Rete dei laboratori universitari di ingegneria sismica (Reluis).

Nelle altre 149 piazze italiane, saranno duemila i volontari appartenenti a 21 organizzazioni nazionali, gruppi comunali e locali di protezione civile che in questo fine settimana parleranno di buone pratiche per ridurre il rischio sismico, maremoto e, in via sperimentale, l’alluvione, per diffondere la cultura della prevenzione.

I volontari, formati per sensibilizzare i propri concittadini nei territori dove operano quotidianamente, illustreranno cosa sapere e cosa fare prima, durante e dopo un’alluvione, un terremoto o un maremoto.

L’inserimento del rischio maremoto e del rischio alluvione ha visto il coinvolgimento dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (Ogs), Agenzia interregionale per il fiume Po (AiPo), Arpa Emilia-Romagna, Autorità di Bacino del fiume Arno, Università della Calabria (CamiLab), Fondazione Cima e Istituto di ricerca per la protezione idro-geologica (Irpi-Cnr)..