Giacomo Sfragaro strangola moglie dopo che carabinieri sono usciti di casa

di redazione Blitz
Pubblicato il 27 Luglio 2016 - 13:03 OLTRE 6 MESI FA
Giacomo Sfragaro strangola moglie dopo che carabinieri sono usciti di casa

Giacomo Sfragaro strangola moglie dopo che carabinieri sono usciti di casa (la casa dell’omicidio, foto Ansa)

GENOVA – I carabinieri erano stati in quella casa di Pegli, Genova, poche ore prima che si consumasse l’omicidio. E’ il retroscena dell’omicidio di Giuseppina Minatel, strangolata dal marito Giacomo Sfragaro nel loro appartamento al culmine dell’ennesima lite. Poche ore prima era stata la donna a chiamare il 112 dopo le botte ricevute dal marito. I carabinieri erano rimasti a parlare a lungo ma poi la situazione sembrava essersi tranquillizzata. Il resto lo racconta Il Corriere della Sera:

La coppia viveva separata in casa in quell’appartamento tappezzato di foto del figlio Marco, 44 anni, che nel 2012 era annegato al largo di Voltri. Ieri sera l’ennesimo litigio furioso perché il marito sospettava che la donna avesse un amante. I due discutono animatamente, poi lui inizia a picchiarla. La vittima chiama i carabinieri che per un’ora stanno con loro, torna la calma. Poi nella notte ancora un litigio, l’ultimo. Sono circa le quattro, secondo quanto raccontato dall’anziano ai carabinieri di Arenzano, quando lui la sveglia. Litigano ancora e questa volta le mani di Giacomo si stringono attorno al collo di Giuseppina. I militari la trovano per terra, sul pavimento della sua stanza dove dormiva. È lo stesso Sfragaro a chiamare tre ore dopo i carabinieri dicendo di avere ammazzato la moglie e di essere pronto ad andare in carcere. Quando arrivano i carabinieri trovano l’uomo con la borsa di indumenti per andare in carcere.

Il pensionato di 77 anni Giacomo Sfragaro ha strangolato la moglie, 76 anni, dopo un litigio avvenuto nella loro abitazione, in via Antica Romana a Pegli (Genova). Dopo il delitto l’anziano ha chiamato i carabinieri di Arenzano ai quali ha raccontato l’accaduto: è stato arrestato. Le liti erano sempre più frequenti, secondo quanto hanno ricostruito i carabinieri della compagnia di Arenzano, ed anche violente. Non c’era giorno che i due non litigassero.