Giada Molinaro, gip: “No carcere per Flavio Calogero Jeanne”. Pm: “Si droga, è pericoloso”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Marzo 2017 - 18:15 OLTRE 6 MESI FA
Giada Molinaro, gip: "No carcere per Flavio Calogero Jeanne". Pm: "Si droga, è pericoloso"

Giada Molinaro, gip: “No carcere per Flavio Calogero Jeanne”. Pm: “Si droga, è pericoloso”

VARESE – Il pirata della strada che ha travolto e ucciso Giada Molinaro resta a casa. Il gip durante l’udienza del 22 marzo ha respinto la richiesta del pm e ha detto no al carcere per Flavio Calogero Jeanne, il cuoco di 24 anni che il 14 settembre 2016 ha investito la ragazza e poi è fuggito a bordo della sua auto. Il pm aveva chiesto l’arresto come misura più severa, insistendo sul fatto che il giovane accusato di omicidio stradale aggravato dalla fuga fa uso di droghe e rappresenta un pericolo.

Roberto Rotondo sul Corriere della Sera scrive che il giovane dopo aver investito e ucciso Giada, che aveva solo 17 anni, non si è fermato a prestare soccorso, ma ha cercato di nascondere le sue tracce:

“L’imputato andò in stazione a prendere la fidanzata e si recò con lei, ignara di tutto, a mangiare una pizza, salvo poi cercare di nascondere quello che era accaduto rivolgendosi a un meccanico con una scusa puerile: «Ho investito un cinghiale». La ragazza abitava in un viale a poche centinaia di metri da casa dell’investitore. I genitori di Giada Molinaro sono apparsi sui giornali e in televisione, nelle scorse settimane, per raccontare che hanno deciso di rifiutare l’offerta dell’assicurazione dell’imputato. Una cifra risarcitoria che sarebbe arrivata, secondo il loro avvocato Corrado Viazzo, fino a un milione di euro, ma che loro non vogliono per non concedere attenuanti al giovane (che già beneficerà dello sconto di un terzo della pena per la scelta del rito abbreviato)”.

Intanto il pm ha chiesto che Jeanne fosse portato in carcere, essendo un assuntore abituale di sostanze stupefacenti, ma il gio ha negato la misura e fissato la prossima udienza per martedì 28 marzo alle 15:

“Nel frattempo la difesa ha consegnato una perizia di parte, nel fascicolo, in cui si afferma che il giovane è fragile, solo apparentemente spaccone, e che quella sera fuggì per il panico: non ebbe il coraggio di affrontare la realtà perché è un bravo ragazzo che non aveva mai dovuto confrontarsi con un gesto così grave che ne avrebbe distrutto la reputazione. I genitori di Giada vorrebbero il massimo della pena, mentre la famiglia del giovane imputato ha cercato di chiedere scusa per quanto accaduto, inviando una lettera di dolore per la morte della ragazza. La lettera è stata rispedita al mittente”.