Gianluca Monni, omicidio legato a scomparsa Stefano Masala

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Maggio 2016 - 08:58 OLTRE 6 MESI FA
Gianluca Monni, omicidio legato a scomparsa Stefano Masala

Gianluca Monni, omicidio legato a scomparsa Stefano Masala (nella foto Ansa, Masala)

ORUNE – Clamorosa svolta nelle indagini per gli omicidi di Gianluca Monni, lo studente 19enne di Orune (provincia di Nuoro), ucciso l’8 maggio 2015 mentre attendeva il pullman per andare a scuola, e del 28enne Stefano Masala di Nule (Sassari) scomparso il giorno prima e mai ritrovato. I carabinieri all’alba hanno arrestato tre persone e effettuato diverse perquisizioni.

E’ scattata in piena notte e si è conclusa all’alba la vasta operazione dei carabinieri nelle campagne di Nule (Sassari) e Orune (Nuoro), coordinata dalla Procura di Nuoro. I dettagli della clamorosa svolta alle indagini sui due delitti avvenuti dodici mesi fa, verranno resi noti in una conferenza stampa alle 10.30 nel capoluogo barbaricino. L’Ansa scrive che per il momento gli inquirenti non rivelano i nomi degli arrestati, ma si tratterebbe proprio dei due principali indagati per il duplice omicidio: un 18enne di Nule, all’epoca dei fatti minorenne, e suo cugino 21enne di Ozieri (Sassari). La terza persona arrestata è accusata solo di detenzione di armi.

Ma Nadia Cossu su La Nuova Sardegna li fa i nomi degli accusati:

Paolo Enrico Pinna (di Nule), oggi maggiorenne ma diciassettenne all’epoca dei fatti accaduti un anno fa, e suo cugino di Ozieri Alberto Cubeddu di 21 anni.

Le contestazioni del diciottenne di Nule e del cugino di Ozieri tracciano una dinamica dei fatti di maggio del 2015 molto lineare. C’è un giovane di 29 anni, nel paese del Goceano, che da un anno ha fatto perdere le sue tracce. E ci sono due giovani, a Nule e Ozieri, sospettati di averlo ucciso, di averne nascosto il corpo e di aver incendiato la sua macchina. Ecco perché, oltre all’omicidio, ai due vengono contestati il sequestro di persona, l’occultamento di cadavere e il danneggiamento.

Per scandagliare queste accuse bisogna ripercorrere i due fatti di cronaca che – come ormai assodato – sono inequivocabilmente legati tra loro: la scomparsa di Stefano Masala il 7 maggio del 2015, e l’omicidio di Gianluca Monni, il giorno successivo.

Cossu ricostruisce con dovizia di particolari i fatti:

Il sequestro di persona. Seguendo la linea della Procura dei minori (titolare del fascicolo è il sostituto Roberta Pischedda) si parte inevitabilmente dalla sparizione del 29enne di Nule. Stefano, l’amico di tutti disponibile con tutti, quel giorno è stato attirato in una trappola. Forse era persino convinto di andare a un appuntamento con una ragazza. Aveva preso la macchina di suo padre Marco, una Opel Corsa grigia tirata a lucido, e dopo aver fatto una breve tappa in uno dei bar del paese, era andato via di corsa, ma col sorriso sulle labbra. «Ho un appuntamento, vado di fretta», aveva detto all’amico barista Giampiero. Un’ora più tardi il suo cellulare già non rispondeva più. All’appuntamento in realtà non si sarebbe presentata una donna ma forse solo il 17enne (l’età che all’epoca aveva Paolo Enrico Pinna).

La macchina di Stefano serviva probabilmente per raggiungere il giorno successivo Orune e si doveva nascondere da qualche parte (da qui il sequestro di persona) quell’amico che era diventato un intralcio. Sempre ragionando per ipotesi, non è detto che l’intenzione iniziale fosse quella di ammazzarlo. La situazione potrebbe esser sfuggita di mano in una fase successiva.

L’omicidio. Di sicuro Stefano Masala è stato usato per raggiungere uno scopo preciso. E quando chi gli ha teso la trappola si è reso conto che quell’amicone, buono e con un altissimo senso della giustizia, era diventato scomodo, potrebbe aver deciso di liberarsene.

Sardinia Post ci fa invece sapere che è morta nel frattempo la madre di Masala:

È morta nel primo pomeriggio nella sua casa di Nule, in provincia di Sassari, Carmela Dore, di 59 anni, la mamma di Stefano Masala, il 29enne scomparso la sera del 7 maggio 2015 e per il quale la Procura indaga con l’ipotesi di omicidio. Un dolore troppo grande per la donna che non ha mai smesso di sperare nel ritorno a casa del figlio. I funerali si svolgeranno domani alla 16 nella chiesa di San Giovanni, a Nule. “Stefano deve tornare – ha ripetuto in tutti questi mesi – lui riempiva le mie giornate, mi manca tanto”. Pochi mesi dopo la scomparsa del figlio, Carmela si è ammalata. Una malattia che in poco tempo l’ha costretta a letto, consumandola di giorno in giorno. Il padre di Stefano, Marco, è sempre stato convinto che la malattia della moglie abbia avuto origine dal grande dolore per la scomparsa del giovane: “Perdere un figlio per una madre è la tragedia più grande che possa capitare”, ha detto in più occasioni.