Gianluca Monni ucciso a Orune, Panorama: “Due coetanei sospettati”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Maggio 2015 - 18:10 OLTRE 6 MESI FA
Gianluca Monni ucciso a Orune, Panorama: "Due coetanei sospettati"

Gianluca Monni (Foto da Facebook)

CAGLIARI – Due ragazzi sardi di 19 anni sono sospettati dell’omicidio di Gianluca Monni, il giovane do Orune (Nuoro) freddato a colpi di fucile venerdì mattina alla fermata dell’autobus per andare a scuola.

I due, scrive Carmelo Abbate su Panorama, avrebbero avuto una violenta discussione con Gianluca dopo aver fatto pesanti apprezzamenti alla sua fidanzata.

Scrive Abbate:

“Tutto è successo durante l’ultima festa Cortes Apertas, la tradizionale rassegna autunnale alla riscoperta delle tradizioni e dei prodotti della Barbagia. Gianluca era in una sala da ballo con la sua fidanzata, di un anno più piccola, quando i due avrebbero fatto delle avances. C’è chi dice ne sia seguita una violenta rissa, chi parla di scontro evitato all’ultimo momento, fatto sta che oggi i due protagonisti di quella serata sono finiti sotto la lente degli investigatori.

Presi alla larga, avrebbero fornito un alibi per la mattina del venerdì, quando si è consumato l’omicidio. Ma il racconto fornito agli uomini dell’arma viene considerato debole, se non addirittura poco attendibile. I due sospettati poco più che maggiorenni, hanno un ricco curriculum di reati, soprattutto contro la persona e contro il patrimonio”.

A far procedere a rilento le indagini c’è anche quella che Abbate non esita a definire “omertà assoluta”.

Peccato che gli abitanti di Orune abbiano deciso di non collaborare con le forze dell’ordine. Gianluca Monni è stato ucciso da due uomini a volto coperto alla fermata dell’autobus. A meno di quattro metri da lui c’erano circa sette persone. Nessuno di loro ha visto nulla, né l’auto che si ferma, né l’uomo che scende, che impugna un fucile e ammazza il ragazzo a distanza di un paio di metri.

I testimoni parlano soltanto di un’auto scura. Basta così. Niente marca, niente targa, niente di niente. Omertà assoluta. E siamo in una zona della Sardegna in cui quando arriva una macchina sconosciuta dentro un paesino di montagna, la gente subito legge e memorizza la targa. E se è il caso ti ferma e ti chiede chi sei, cosa sei venuto a fare, quanto tempo pensi di trattenerti”.