Gianroberto Casaleggio: gli ultimi giorni, la malattia…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Aprile 2016 - 10:55| Aggiornato il 28 Febbraio 2019 OLTRE 6 MESI FA
Casaleggio: ultimi giorni, la malattia che viene da lontano

Casaleggio: ultimi giorni, la malattia che viene da lontano

ROMA – Gianroberto Casaleggio: gli ultimi giorni, la malattia che viene da lontano. Il guru (e fondatore del Movimento 5 Stelle insieme a Beppe Grillo) è morto a 61 anni. Nei giorni scorsi, come riportato da La Stampa, si erano rincorse le voci della sua volontà di abdicare in favore del figlio Davide. Nell’aprile del 2014 Casaleggio era stato operato di urgenza per un edema al cervello al Policlinico di Milano. Casaleggio è morto alle 7 di martedì mattina in una camera di degenza dell’istituto Scientifico Auxologico di Milano, in via Mosé Bianchi, dove era ricoverato da almeno due settimane con un nome diverso da quello reale per tutelare la privacy. La salma è stata composta nella camera ardente dello stesso Istituto. I funerali saranno celebrati giovedì 14 aprile.

Solo pochi giorni fa era intervenuto, sulla propria condizione di salute, dicendo: “Io non mollo”. Casaleggio era ricoverato in una struttura dell’istituto Scientifico Auxologico. La notizia è stata confermata da ambienti del M5S, del suo studio Casaleggio Associati e da fonti sanitarie.

“Gianroberto ormai ha mollato, non ce la fa più a star dietro al Movimento. Decide ormai quasi tutto il figlio”, queste le parole, qualche giorno fa, di un parlamentare molto importante del Movimento, a Milano alla Casaleggio associati per una riunione proprio con Gianroberto Casaleggio. In un’ora e mezzo il cofondatore del movimento ha subito cinque o sei pesanti cali dell’attenzione, faticando a mantenere la concentrazione per un arco di tempo consecutivo neanche troppo lungo.

“Questa mattina è mancato Gianroberto Casaleggio, il cofondatore del MoVimento 5 Stelle. Ci stringiamo tutti attorno alla famiglia. Gianroberto ha lottato fino all’ultimo”. E’ quanto si legge in un post appena apparso sul blog di Beppe Grillo nel quale figura anche un passaggio della lettera al Corsera: “Sono un comune cittadino che con il suo lavoro e i suoi (pochi) mezzi cerca, senza alcun contributo pubblico o privato, forse illudendosi, talvolta anche sbagliando, di migliorare la società in cui vive”.

Se Gianroberto è sempre stata la mente, il figlio Davide è sempre stato il braccio, ma senza la stessa passione politica. Lui rendeva operative le decisioni prese durante le riunioni, coordinava le attività tecniche. Come ricorda Jacopo Jacoboni per La Stampa:

Sempre Davide traduceva in tattiche, strategia e azioni pratiche, le visioni di Gianroberto, dopo averle analizzate dal punto di vista tecnico, spesso dopo lunghe riunioni a porte chiuse nell’ufficio del padre. È Davide ormai, prima di Gianroberto, che dà l’ok alle comunicazioni che partono dallo «staff di Beppe Grillo»; Davide tiene i contatti con i consulenti esterni (in particolare lo studio legale Montefusco). In realtà è da sempre dentro la macchina, fin dal 2009 si occupava dei meetup, era lui che conduceva allora gli incontri formativi dei candidati, anche prendendo decisioni politiche importanti. Gli esempi sono diversi, come questo: «Durante le elezioni su indicazione di Davide Casaleggio i candidati del meetup Europa decisero di estromettere x, y e z dal sito dei candidati, perché avevano spedito dei volantini con le sole loro facce in tutta Europa…». È Davide, e solo in un secondo momento i parlamentari che fanno capo a lui, che ha in mano e coordina il processo di «certificazione» delle liste, le espulsioni, e quindi verosimilmente ha in mano le chiavi del server.

In azienda già da tempo era a tutti gli effetti il vice. Non è per nulla simpatico, anche agli altri soci, con cui spesso ci sono scontri; ma è il figlio del capo e lo fa valere. Campione di scacchi da bambino, molto riservato, abitudinario (a colazione non cambia mai: brioches e succo di pera), qualcuno lo definisce «arrogante e autoritario, ma per niente autorevole». Non esita a usare i dipendenti dell’azienda come pedine per regolare i conti con i partner. Sportivo, patito di immersioni, con la doppia cittadinanza, è capitato che cercasse di coinvolgere i collaboratori nelle sue attività private, soprattutto quelle sportive, anche sfruttandone le capacità tecniche (come quando chiese a un dipendente di seguirlo in un weekend di immersioni per effettuare riprese con la telecamera). È Davide che ha inventato il sistema dei clic e dei siti-satellite, è lui che ha trasformato il blog in una macchina pubblicitaria, che fa guadagni.

(foto Ansa)