Giovani e alcol, si abbassa età di ingresso in Alcolisti Anonimi

Pubblicato il 24 Settembre 2009 - 16:56 OLTRE 6 MESI FA

RO100807INT_0022Gomito alto per gli adolescenti. L’enorme diffusione dell’alcol tra i giovani è un problema sempre più al centro delle cronache. Il problema delle giovani vittime dell’alcolismo sarà al centro del raduno nazionale degli Alcolisti Anonimi, che si terrà al Palacongressi di Rimini, dal 25 al 27 settembre.

Il tema di quest’anno è intitolato “I giovani e Alcolisti Anonimi”. L’associazione infatti ha gruppi in tutta Italia, che, spiega l’associazione, sono un osservatorio privilegiato che permette di confermare l’abbassamento dell’età in cui si inizia ad assumere alcolici.

«Negli ultimi anni infatti l’età di ingresso nei nostri gruppi è scesa dai 44/45 anni ai 30/35 anni – spiega l’associazione – Se si conta che non si diventa alcolisti in un solo giorno, il calcolo dell’inizio del percorso verso l’alcolismo è molto semplice”.

Alla manifestazione riminese, giunta all’edizione numero 25, parteciperanno circa 1.500 Alcolisti Anonimi italiani e stranieri, oltre a 2.000 familiari dell’Associazione Al-Anon, (che si occupa del recupero di chi vive con gli etilisti).

Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità, 1.500.000 giovani tra gli 11 e 24 anni sono considerati consumatori “a rischio”. La metà di loro non è nemmeno maggiorenne.

Tra gli under-18 il 22,4% dei ragazzi e il 13% delle ragazze consuma alcol in modo “dannoso” o “rischioso”. Dai 19 ai 24 lo fa il 25,3% dei maschi, il 10,4% delle femmine.

I ragazzi bevono soprattutto nel weekend, e non per gustare, ma per sballare. Si chiama “binge drinking”, bere in eccesso fino a stordirsi. È uno dei segni del passaggio da un uso alimentare a uno “farmacologico” dell’alcol.