Giovanni Carlo Mura, la svolta: “Forse suicidio”. Comprò coltello e cavi

Pubblicato il 6 Giugno 2013 - 09:35 OLTRE 6 MESI FA
Giovanni Carlo Mura, la svolta: "Forse suicidio". Comprò coltello e cavi

Giovanni Carlo Mura, la svolta: “Forse suicidio”. Comprò coltello e cavi (Foto Ansa)

CUNEO – Giovanni Carlo Mura, il giovane trovato bruciato e accoltellato sabato scorso, in una stradina del rione Altipiano a Mondovì, vicino Cuneo, potrebbe essersi suicidato. L’ipotesi irreale trova nuove agghiaccianti conferme: secondo l’autopsia Giovanni Carlo Mura avrebbe prima tentato di impiccarsi, poi si sarebbe dato fuoco e infine si sarebbe accoltellato al cuore. Sette coltellate tutte ravvicinate e da un’angolazione che lascia presupporre che siano state autoinferte. Prima dell’ultima, mortale, al cuore.

Il giovedì precedente la sua morte il giovane avrebbe comperato in un supermercato un coltello, dei cavi elettrici e la diavolina per accendere il fuoco, tutti oggetti trovati accanto al cadavere. Nel suo zainetto c’erano gli scontrini. Questi i nuovi particolari che farebbero propendere per l’ipotesi del suicidio anche se gli inquirenti sono piuttosto cauti e mantengono uno stretto riserbo. Non è ancora da escludersi la pista dell’omicidio.

Resta macchinosa la dinamica del presunto suicidio: prima un tentativo di impiccagione, poi di darsi fuoco infine le coltellate, considerato che una di queste, inferta al cuore, è la causa della morte, come attestato dall’esame autoptico. Il giallo, dunque, è ancora irrisolto e le indagini proseguono senza sosta anche attraverso l’audizione di nuovi testimoni.

Il sostituto procuratore Riccardo Baudinelli, che coordina l’inchiesta, interpellato sull’esito dell’autopsia, non si è sbilanciato. “Le indagini – ha ripetuto – vanno avanti a 360 gradi alla ricerca di qualsiasi elemento possa essere utile a risolvere il caso. Considerate le ustioni su mani, testa, viso, non è stato possibile rilevare eventuali altre impronte digitali sul corpo del giovane”.

Giovanni Carlo Mura è stato trovato con un cavo spezzato attorno al collo (l’altra metà era appesa a un albero), sette ferite da coltello sul torace e bruciato in varie parti. Poco distanze dal cadavere un accendino zip, un contenitore di diavolina, una sostanza utilizzata per accendere il fuoco e il suo cellulare.