Giubileo detenuti. Dal Papa “sindaco” mille a piede libero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Agosto 2015 - 13:32 OLTRE 6 MESI FA
 Giubileo detenuti. Dal Papa "sindaco" mille a piede libero

Giubileo detenuti. Dal Papa “sindaco” mille a piede libero

ROMA – Giubileo detenuti 2016. In 1000 saluteranno il Papa “sindaco”. Il sindaco di Roma sarà affiancato da un tutor, il prefetto Gabrielli, che controllerà, vigilerà e di fatto avrà l’ultima parola su ogni operazione e appalto del Giubileo prossimo venturo. Ma a Ignazio Marino e tutor la linea la detta direttamente un’altra testa, una che per definizione è infallibile.

Sul Fatto Quotidiano Paola Zanca prende a pretesto l’ultima delibera della Giunta (Marino è ancora ai Caraibi) per ironizzare sul Papa sindaco, il Papa commissario. La delibera definisce il “Piano organico e coordinato” del Giubileo, rigorosamente ispirato al “Misericordiae Vultus”, la bolla di Papa Francesco che annuncia l’evento santo. E dedicato agli ultimi della Terra.

Quindi niente opere faraoniche, tipo il terminal dei pullman sulla salita del Gianicolo dell’ultimo Giubileo: anzi, torpedoni a 2 km dal Vaticano, suggerisce il Papa, fuori dal raccordo, rilancia l’assessore ai Trasporti Esposito. Tra gli ultimi della Terra, poveri, diseredati, ammalati, migranti, senza casa, ci sono anche i carcerati. Papa Francesco desidera che mille di loro vengano a salutarlo di persona il 6 novembre. Detto, fatto, anche se qualche apprensione per una grande fuga ci sono.

Ce n’è uno che a Roma preoccupa particolarmente: è quello del 6 novembre 2016, Giubileo dei carcerati. Francesco vuole un migliaio di detenuti in piazza San Pietro: ma chi garantisce che nessuno ne approfitti per la fuga? L’ipotesi, al momento, pare quella di ridurre l’eventuale danno scegliendo reclusi vicini alla fine della pena, in modo che abbiano meno incentivi all’evasione. La collaborazione tra le forze dell’ordine italiane e la gendarmeria vaticana è regolata da trattati internazionali. Che non prevedono soluzioni per le bizzarrie di un papa, figuriamoci di un papa-sindaco. (Paola Zanca, Il Fatto Quotidiano).