Giulia Ballestri e Matteo Cagnoni insieme al bar prima che lei venisse uccisa a bastonate

di redazione Blitz
Pubblicato il 27 Maggio 2017 - 13:26 OLTRE 6 MESI FA
Giulia Ballestri e Matteo Cagnoni insieme al bar prima che lei venisse uccisa a bastonate

Giulia Ballestri e Matteo Cagnoni insieme al bar prima che lei venisse uccisa a bastonate

RAVENNA – C’è un ultimo video che ritrae Giulia Ballestri, 39 anni, insieme al marito, il dermatologo Matteo Cagnoni, 52 anni, poco prima che la donna venisse uccisa a bastonate. Il filmato è stato ripreso dalle videocamere di sorveglianza della pasticceria di via Newton a Ravenna in cui la coppia fece la prima colazione la mattina del 16 settembre del 2016, l’ultimo giorno di vita di Ballestri.

Da un frame del video emergono indizi molto importanti per le indagini, sottolinea Il Resto del Carlino: la borsetta bianca della donna, la stessa che, secondo l’accusa, si vedrà poi nelle mani di Cagnoni in un altro video registrato poche ore dopo dalle telecamere di sicurezza della villa paterna di Firenze, là dove l’uomo era andato poche ore dopo la morte della moglie.

Nel filmato si vedono anche le scarpe che Cagnoni indossa: un paio di Hogan. Quelle che, invece, la polizia ha trovato ad asciugare su un calorifero della villa paterna il giorno dell’arresto sono delle Timberland con la suola sovrapponibile con l’impronta trovata nella villa di famiglia in cui Ballestri è stata uccisa.

Scrive il quotidiano emiliano:

La differenza di marca tra le due scarpe secondo la procura costituisce uno degli elementi per provare che Cagnoni aveva premeditato l’omicidio della moglie: si era cioè portato appresso quella mattina un paio di Timberland da calzare durante le cruente fasi del delitto. Da qui la necessità poi di lavarle e di metterle ad asciugare.

Cagnoni, che si è sempre detto innocente,

non aveva fornito a caldo spiegazioni su quel paio di Timberland accuratamente ripulite sin nel carrarmato. Né lo ha fatto ora in ragione della chiusura dell’indagine; non risulta anzi che sia giunta richiesta nei tempi stabiliti dalla legge per farsi interrogare dai pm o per chiedere ulteriori indagini.

E adesso, dopo la richiesta di rinvio a giudizio appena formulata dalla procura, si va verso l’udienza preliminare che potrebbe essere fissata già entro l’estate.