Giuliano Delnevo non era “solo”: altri 40-50 italiani coi ribelli siriani

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Giugno 2013 - 19:14 OLTRE 6 MESI FA
Giuliano Delnevo non era "solo": altri 40-50 italiani coi ribelli siriani

Giuliano Delnevo (foto Ansa)

GENOVA – Oltre a Giuliano Ibrahim Delnevo (che è morto a Qusayr), ci sono 40-50 italiani che stanno combattendo con i ribelli in Siria. Tra loro ci sarebbe anche una donna. E ci sarebbe almeno un altro italiano sul quale indaga la procura di Genova per i legami con i ribelli stessi

La Procura di Genova indaga

C’è un altro italiano indagato per i legami con i ribelli siriani: la Procura di Genova ha iscritto nel registro degli indagati altre 5 persone tra le quali alcuni maghrebini e un italiano che, viene specificato, ”non è genovese”.

Per tutti, ma a diverso titolo, è stato ipotizzato il reato di addestramento con finalità di terrorismo internazionale.

Il fascicolo è stato aperto a Genova, pur non conoscendo il luogo dove il reato si è consumato, perché è qui che aveva la residenza Delnevo.

40-50 italiani combattono in Siria

Sarebbero ”45-50” le persone partite dall’Italia per combattere con i ribelli in Siria. Lo afferma la Comunita’ del Mondo arabo in Italia: gli ‘italiani’ si troverebbero soprattutto nel Nord della Siria e tra questi ci sarebbe anche una donna. La notizia e’ confermata anche da fonti siriane in Italia.

Secondo quanto spiegato dal presidente della Comai Foad Aodi sulla base di notizie fornite da fonti siriane – tra le quali anche quelle che simpatizzano con il governo di Damasco – dall’inizio del conflitto tra le centinaia di persone partite dall’Europa per combattere a fianco dei ribelli ci sarebbero anche ”45-50” partite ”dall’Italia, soprattutto dal centro-Nord, ma anche da Roma”.

In Siria, questi gruppi sarebbero concentrati ”in gran parte nella zona di Dayr az Zor e Aleppo” dove, tra gli altri, si troverebbero anche ”tre donne, un’italiana, una spagnola e probabilmente una cecena” ha ancora riferito Aodi. Li’ le donne, secondo quanto riferito alla Comai dalle stesse fonti, ”svolgerebbero compiti di assistenza” ai ribelli.