“Giulio Regeni se l’è cercata”: Padre Piero Ferrari choc a messa:

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Settembre 2017 - 12:04| Aggiornato il 13 Settembre 2017 OLTRE 6 MESI FA
Giulio Regeni, padre Piero Ferrari choc alla messa: "Se l'è cercata"

Giulio Regeni, padre Piero Ferrari choc alla messa: “Se l’è cercata”

IMPERIA – “Giulio Regeni se l’è cercata“. Ne è convinto padre Piero Ferrari, che domenica sera alla messa delle 18 ha scosso le coscienze dei parrocchiani di San Bartolomeo al Mare, in provincia di Imperia. In occasione della giornata missionaria padre Ferrari ha preso il posto del parroco sull’altare per l’omelia. Avrebbe dovuto parlare delle sue missioni in Africa e della scuola che sta costruendo in Sud Sudan. Ma le sue parole hanno fatto sollevare non pochi brusii tra i banchi della navata.

A detta del missionario il caso Regeni è diventato “un tormentone di cui non se ne può più”. Sbagliano i giornali a dedicargli così tanta attenzione: “Sbagliano a parlare di lui, uno solo, che è andato a fare il furbo e sapeva benissimo dove si stava andando a infilare, mentre ogni giorno muoiono migliaia di poveri”.

E ancora: “Ci sono guerre dimenticate e invece si parla tanto di Regeni. Anche altri missionari come me hanno il dente avvelenato”. I fedeli storcono il naso, mormorano. Ma Padre Ferrari va avanti imperterrito con la sua paradossale ricostruzione della tragedia che ha coinvolto il giovane ricercatore friulano. L’indomani mattina, raggiunto al telefono dal quotidiano la Stampa, il prelato non è affatto pentito delle sue parole e anzi insiste: “L’Egitto è sotto minaccia Isis, e tu vai a fare una riunione con i sindacati che sono contro il governo. Immagina tu, cosa vuoi che facciano. Perché non è partito un inglese, o un francese, dalla sua Università, ed è andato proprio lui? Certo, gli egiziani avranno esagerato, ma ce le tiriamo addosso le bastonate in quelle situazioni”.

Don Renato Elena, parroco di San Bartolomeo, si è affrettato a prendere le distanze da quell’omelia choc. Ha precisato di non aver invitato lui padre Ferrari, ma la diocesi, che a sua volta si è affidata ai missionari comboniani, che volevano offrire una testimonianza. “Non si può barattare un morto con mille morti – ha detto – E poi Regeni aveva tutto il diritto di fare le sue ricerche”. E conclude con logica impeccabile: “Cosa dovremmo dire dei missionari uccisi? Che se la sono cercata?“.