Giulio Regeni ucciso, la pista inglese e l’amico spia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Febbraio 2016 - 08:07 OLTRE 6 MESI FA
Giulio Regeni ucciso, la pista inglese e l'amico spia

Giulio Regeni ucciso, la pista inglese e l’amico spia

ROMA – Giulio Regeni ucciso, la pista inglese e l’amico spia. Giulio Regeni, il giovane studente di 28 anni torturato e ucciso dalla polizia in Egitto, aveva tra i suoi conoscenti un infiltrato dei servizi di sicurezza inglese. Una spia di cui forse Giulio non sapeva nulla e che sarebbe stato la causa della sua brutale uccisione. Se tutto fosse confermato sarebbero inevitabili ripercussioni tra Italia e Regno Unito: perché permettere che uno studente, del tutto estraneo ai fatti, paghi con la vita la sua semplice e inconsapevole vicinanza ad una spia?

Racconta Grazia Longo su La Stampa:

Per la realizzazione dei suoi report, il ventottenne laureato a Cambridge avrebbe infatti lavorato in contatto – probabilmente a sua insaputa – con un infiltrato degli 007 dell’MI6. Dai servizi italiani non filtra il nome della società al centro dei sospetti. Occorre dunque indagare negli ambienti in cui è maturata la passione di Giulio per il mondo arabo. Nel 2005, vinse una borsa di studio allo United World College America West, in New Mexico, sede principale dell’Armand Hammer United World College of the American West, una scuola biennale orientata allo studio dei conflitti. All’Università di Cambridge è arrivato nel 2011. È riuscito a farsi mandare al Cairo con un incarico per l’Organizzazione per lo sviluppo industriale delle Nazioni Unite. Tra il settembre del 2013 e quello 2014 ha lavorato alla Oxford Analytica. In Egitto era «visiting scholar» all’American University al Cairo.

Un curriculum esemplare che fa capire come a Regeni interessasse la ricerca e di certo non lo spionaggio. Eppure come spiega sempre Grazia Longo, Regeni è stato probabilmente strumentalizzato perché della spia inglese non sapeva nulla. Ancora La Stampa

Se così fosse, sarebbero inevitabili ripercussioni sugli equilibri tra Italia e Gran Bretagna. Come non tenere conto del fatto che un nostro connazionale sarebbe stato coinvolto in un’attività di raccolta dati accanto a un infiltrato inglese? Giulio Regeni, in altri termini, potrebbe essere stato stritolato in un vortice di richieste estorte con brutali torture fino alla morte.