Riesumare Garibaldi, Anita contro Anita. Chi c’è nella tomba del generale?

Pubblicato il 27 Luglio 2012 - 14:21 OLTRE 6 MESI FA
Giuseppe Garibaldi

ROMA – Anita Garibaldi contro Anita Garibaldi, pronipote contro pronipote: in mezzo c’è una tomba da aprire e una salma (forse) da riesumare, quella del prozio decisamente più famoso Giuseppe. Da una parte c’è Anita Garibaldi Jannet, che di riesumare la salma del prozio generale non vuole neppur sentir parlare: “Una cosa senza senso, solo pubblicità. Non si gioca con una tomba”. Dall’altra c’è l’altra Anita, presidente della fondazione intitolata a Giuseppe Garibaldi che da tempo sostiene la strada dell’esumazione: “A settembre apriremo la tomba scopriremo se davvero lì, a Caprera, riposa ancora il suo corpo imbalsamato”.

Stavolta, però, sembra che per aprire la tomba manchi davvero poco: ci sono gli esperti pronti come Silvano Vinceti e c’è anche la Bbc che è interessata alla vicenda. Ma perché riesumare Garibaldi? Per un motivo semplice: in quella tomba il generale potrebbe non esserci. E se così fosse, sarebbe perché qualcuno, infine, decise di rispettare le sue volontà. “Ma tutto il mondo ha diritto di sapere se lì c’è Garibaldi o un pastorello sardo – spiega la Anita pro esumazione al Corriere della Sera -. Se poi non vi fosse proprio nulla vorrebbe dire che qualcuno ha esaudito le sue volontà”.

Sempre Anita ricorda: “Ho visto io stessa il testamento. Voleva essere cremato in un terrazzino poco sotto, dove aveva raccolto legni profumati. Sognava che ogni italiano prendesse un po’ delle sue ceneri per seminarle nelle varie parti del Paese e dar vita così alla nuova Italia”.

Invece, almeno secondo la teoria più accreditata, prevalse la ragion di stato. Su richiesta di Francesco Crispi Garibaldi fu imbalsamato. Ma fu davvero così? A settembre, forse, la risposta definitiva.