Spari palazzo Chigi: Francesco Negri ferito, Giuseppe Giangrande in pericolo di vita

Pubblicato il 28 Aprile 2013 - 14:06| Aggiornato il 21 Febbraio 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Giuseppe Giangrande e Francesco Negri: sono loro i due carabinieri feriti nella sparatoria davanti a Palazzo Chigi. Il primo è in pericolo di vita

Giangrande, 50 anni, brigadiere, è stato ferito al collo ed è ricoverato in prognosi riservata al Policlinico Umberto I. Negri, 30 anni, carabiniere scelto, è stato ferito alla gamba ma non è in pericolo di vita.

Il brigadiere Giangrande è vedovo da due mesi. E’ di origini siciliane e vive a Prato da anni. Ha una figlia di 23 anni, che adesso è in viaggio per Roma. Giangrande, nato a Monreale (Palermo), è il più grave: ha riportato la lesione della colonna vertebrale cervicale ed è stato sottoposto ad intervento neurochirurgico.

E’ arrivato in codice rosso alle 12.03 al Pronto Soccorso dell’ Umberto I. ”Presentava una ferita d’arma da fuoco con foro di entrata nella regione laterale del collo sinistra e non si apprezzava foro di uscita – si legge – Il proiettile è stato estratto dalla regione sovrascapolare destra. Gli accertamenti eseguiti hanno dimostrato che nel tragitto il proiettile ha leso la colonna vertebrale cervicale”.

Giangrande è stato operato e alla fine i medici hanno parlato di un ‘danno midollare importante’. La prognosi resta riservata ‘per 72 ore quoad vitam’, cioè per sapere se sopravviverà.

”Il paziente – dice il bollettino medico – a seguito degli accertamenti eseguiti che hanno confermato un interessamento importante del midollo spinale, e’ stato sottoposto a intervento neuro chirurgico d’urgenza di laminectomia decompressiva (c4-c6) asportazione dei frammenti ossei”.

I due carabinieri feriti sono entrambi effettivi del Battaglione Toscana. Uno dei due si trovava davanti a Montecitorio, l’altro faceva la guardia tra piazza Colonna e piazza Montecitorio. Il loro battaglione è il corrispettivo del Reparto Mobile della polizia.

I due militari stati feriti dai sette colpi di pistola esplosi da Luigi Preiti, l’uomo di Rosarno ora piantonato all’ospedale San Giovanni di Roma.