Giuseppe Uva, l’arresto e la morte: il mistero nel film di Chiarelli e Menghini

Pubblicato il 20 Settembre 2012 - 15:30| Aggiornato il 24 Settembre 2012 OLTRE 6 MESI FA
Giuseppe Uva

ROMA – Morto in ospedale il giorno dopo essere stato arrestato: sulla fine di Giuseppe Uva non si sa molto altro. Si sa che nella notte tra il 13 e il 14 luglio 2008, a Varese, i carabinieri lo arrestarono insieme ad Alberto Biggiogero.

Uva, 42 anni, morì in ospedale la mattina dopo. Ciò che successe in quelle ore trascorse in caserma è stato ripercorso nel docu-film di Adriano Chiarelli, per la regia di Francesco Menghini ‘Nei secoli fedele – Il caso di Giuseppe Uva’, ”costola” del saggio-inchiesta ”Malapolizia” di Adriano Chiarelli, che il 27 settembre verrà presentato a Roma in anteprima nazionale.

Un’indagine su una morte ancora inspiegato, realizzata attraverso un’accurata raccolta di testimonianze e documenti inediti. Le cause del decesso restano ancora da chiarire. L’unico processo celebrato finora, ha riguardato l’ipotesi di morte per colpe mediche, ma è stato dimostrato (con sentenza di primo grado) che i medici che hanno tenuto in cura Uva dopo l’arresto, non hanno alcuna colpa.

Dopo un supplemento di perizia, sempre disposto dal giudice, è stato provato che le cause del decesso coincidono con un complesso di fattori esterni che hanno scatenato un collasso cardiaco: stato di ebbrezza, stress emotivo, lesioni. Ma ciò che è rimasto ancora senza risposta è: cosa è accaduto quella notte? In quelle ore è racchiusa la verità.