Gloria Rosboch: altre 2 donne indagate, legate a Defilippi..

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Marzo 2016 - 09:53 OLTRE 6 MESI FA
Gloria Rosboch, delitto corale: altre due donne indagate

Gloria Rosboch, delitto corale: altre due donne indagate (nella foto, Gloria Rosboch e Gabriele Defilippi)

IVREA –Gloria Rosboch, altre due donne coinvolte e indagate: Efisia Rossignoli e Sofia Sabhou, la prima, follemente innamorata di Gabriele Defilippi, ha 45 anni, l’altra ne ha 20, è l’ultima fidanzata.

Quello di Gloria Rosboch rischia di diventare un delitto “corale” come lo definisce Massimo Numa su La Stampa, dando la notizia delle altre due donne che sarebbero indagate per l’omicidio.

Potrebbero non restare le ultime della lista, sempre secondo Massimo Numa:

” L’elenco degli indagati potrebbe allungarsi ancora”.

dopo l’interrogatorio di Gabriele Defilippi, assistito dal suo avvocato, Pierfranco Bertolino, davanti al pm per ricostruire gli ultimi dettagli dell’omicidio e per definire il ruolo dei complici. L

Intanto sul registro degli indagati sarebbero stati aggiunti i nomi di Efisia Rossignoli e Sofia Sabhou. Per l’omicidio della professoressa piemontese sono già indagati Gabriele Defilippi, sua madre Caterina Abbattista e l’amico-amante di Gabriele, Roberto Obert.

Numa spiega quale sarebbe stato l’errore della ragazza marocchina:

Defilippi nel corso dell’interrogatorio avrebbe descritto i preliminari del delitto coinvolgendo, oltre all’odiato Obert, anche Efisia e l’ultima fidanzata, Sofia Sabhou. La sera del 13 gennaio la cella di Montalenghe, dove la studentessa abita con la famiglia, aveva agganciato il cellulare di Caterina Abbattista, forse uscita dall’ospedale dove era in servizio. Troppe coincidenze.

La sua fidanzata Sofia aveva già svelato che Gabriele, in preda ai fumi dell’alcol, le aveva confidato dei propositi omicidi del suo clan. Obert e la madre Caterina volevano far sparire Gloria per vendicare l’onta della denuncia per truffa. L’errore di Sofia, che ha affermato poi di non avere preso sul serio la confessione del fidanzato, è quello di non essere andata subito dai carabinieri. Avrebbe potuto salvare Gloria. Non l’ha fatto. Peggio: dopo la scomparsa della professoressa di Castellamonte, se n’è andata in Marocco per non essere coinvolta.

Questo invece è il presunto coinvolgimento di Efisia:

Efisia Rossignoli, 45 anni, sposa e madre di due figli, a un certo punto della sua vita si innamora del diavolo biondo tinto e si dichiara pronta a «fare tutto quello vuole». Come aiutare gli assassini a far sparire i vestiti, i pochi gioielli e l’orologio di Gloria o a dare un apporto alla logistica finale del delitto? Anche se l’amato ha persino tentato di truffarla – con l’aiuto della madre – di 100 mila euro. Efisia, il 13 gennaio, il giorno del delitto, lo cercò al telefono 11 volte: 5 il mattino, 6 nel pomeriggio. Solo una volta Gabriele le rispose, verso le 11, per dirle che era dal veterinario. La falsa direttrice di banca, che telefonò a Gloria il 25 ottobre 2014 per rassicurarla che i suoi soldi «erano al sicuro» (in cambio di 5 mila euro) ha detto al procuratore Giuseppe Ferrando che quella insistenza era dovuta a una questione di presunte corna. Proprio il 13 gennaio, l’ignaro marito le aveva detto che sarebbe andato a pranzo con un collega; lei voleva, proprio nel giorno in cui il suo toy-boy aveva pianificato il delitto, che Gabriele lo seguisse per sorprenderlo con l’amante. Ma i carabinieri le credono poco. Cioè niente.

Aggiunge Mauro Giubellini su la Sentinella:

«Suggestioni giornalistiche». Così gli inquirenti hanno bollato i possibili collegamenti tra la truffa e l’omicidio di Gloria Rosboch (che proprio il giorno di Pasquetta avrebbe compiuto 50 anni) ad altri fatti di sangue registrati in Canavese, tra cui l’assassinio dell’ex panettiere di Feletto Pierpaolo Pomatto, giustiziato nelle campagne rivarolesi. A legarli, la presenza accertata di banconote false lasciate sul cadavere di Pomatto. Soldi fac-simile sarebbero stati anche tra le mani di Obert e e poi bruciati per farli sparire, come una pistola che gli avrebbe consegnato Defilippi. Obert ha detto di avere sotterrato la pistola, ma non è riuscito a ritrovarla. E scomparsa è anche la rivoltella con cui è stato ucciso Pomatto per il cui omicidio è in carcere Mario Perri, 55 anni. C’è poi un nome di fantasia: Piero Tullio De Mauro, il misterioso banchiere che compariva nelle mail che Defilippi indirizzava a Gloria. Un nome che oggi gli investigatori identificherebbero con quello di un noto truffatore canavesano, frequentato da Defilippi in quanto il 21enne era da tempo amico dei suoi figli.