Gloria Rosboch: Gabriele Defilippi, travestito e… lucido

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Febbraio 2016 - 10:48| Aggiornato il 20 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – Gabriele Defilippi, l’ex studente arrestato per l’omicidio della professoressa Gloria Rosboch, aveva la passione per i travestimenti, tanto da andare anche a scuola con i capelli lunghi, le unghie smaltate e le ciglia finte. Una passione che aveva avuto modo di perfezionare lavorando come parrucchiere a Castellamonte, in provincia di Torino. Una passione visibile anche sui suoi tanti profili Facebook, in cui si mostra con i capelli lunghi biondi, corti neri, uomo e donna. Un trasformista, lo definisce qualcuno. Un omicida lucido, sostengono gli inquirenti, che non hanno creduto alla sua versione e lo accusano di omicidio premeditato. 

Un omicidio premeditato nei dettagli allo scopo di ‘zittire’ le pretese di restituzione del denaro, 187mila euro, che era stato sottratto alla insegnante Gloria Rosboch con una truffa e che era già in gran parte sparito.

Per gli investigatori sulla premeditazione non c’è alcun dubbio. I tabulati telefonici provano che Defilippi, 22 anni, e il suo compagno Roberto Obert, 54 anni, un paio di giorni prima dell’omicidio fecero un sopralluogo nell’ex discarica dove è stato trovato il corpo di Gloria Rosboch. Il 13 gennaio, giorno dell‘omicidio, i due dialogarono al telefono utilizzando due sim acquistate appositamente, una delle quali venne subito distrutta. Gli inquirenti hanno accertato inoltre che i due si sono costruiti falsi alibi. Il giorno prima dell’omicidio, Defilippi danneggiò volontariamente la sua Fiat 500 per poterla così portare in un’officina. Era il suo alibi: disse agli investigatori che il 13 gennaio non era uscito di casa perché aveva l’auto in riparazione. In realtà lui e Obert si mossero con le due auto di Obert, una Renault Twingo bianca e una Mini Cooper.

Anche la madre di Defilippi, Caterina Abbattista, è accusata di aver mentito. Sarebbero le celle telefoniche a provarlo: la donna aveva detto di avere passato la giornata all’ospedale di Ivrea, dove lavora, e che Gabriele era rimasto a casa a Gassino col fratello di tredici anni. Paradossalmente, anche quest’ultimo ha fornito una prova che li ha inchiodati: il 13 gennaio, essendo solo a casa, ha chiamato più volte la mamma e il fratello maggiore, che non hanno risposto. Ma così facendo ha attivato le celle telefoniche che hanno mostrato i loro reali spostamenti.

I TRAVESTIMENTI – “Gabriele era molto bravo a truccare e sembrava più maturo rispetto agli anni che dimostrava.A lui piaceva creare e sbizzarrirsi con i capelli. Era un tipo tranquillo. Che fosse violento proprio non ci credevo:” così il parrucchiere di Castellamonte Salvatore Maniaci, suo ex datore di lavoro, descrive Defilippi, ora in carcere con l’accusa di omicidio premeditato e occultamento di cadavere.

Defilippi lavorò per un breve periodo in quel negozio di parrucchiere, nel periodo in cui viveva a Castellamonte con la madre, Caterina Abbatista, a sua volte arrestata con l’accusa di concorso in omicidio. Il giovane era conosciuto a Castellamonte come “un tipo un pò eccentrico, che amava vestirsi in modo da farsi notare” raccontano in paese.

Alcuni suoi ex compagni ricordano che a lui capitava a volte di presentarsi a scuola vestito come uno dei componenti della band tedesca “Tokyo Hotel“: occhi truccati, unghie finte e laccate, capelli lunghi e tinti.

A Gassino Torinese, invece, dove ha abitato nell’ultimo periodo, De Filippi non era molto conosciuto. I vicini di casa non lo vedevano spesso in giro. Ma ricordano che nella sua villetta c’era un continuo via vai di gente, per party e feste che duravano fino a tarda notte.