Gregorio De Falco: “Mi hanno destituito, potrei lasciare”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Ottobre 2014 - 16:29 OLTRE 6 MESI FA
Gregorio De Falco: "Mi hanno destituito, potrei lasciare"

Gregorio De Falco: “Mi hanno destituito, potrei lasciare”

ROMA – Vessato, sostituito, destituito. Gregorio De Falco, il comandante che la notte del naufragio della Costa Concordia ordinò a Francesco Schettino di risalire a bordo, non usa mezzi termini. In audizione al Senato dice: “Questo trasferimento è il punto d’arrivo di un percorso che assume la connotazione di vessazione. Questo non è un avvicendamento, è una sostituzione con destituzione”.

De Falco ha precisato che nel nuovo incarico il suo apporto “non ha più alcuna valenza”. Lascerà le Capitanerie? “Valuto qualunque ipotesi – ha risposto – al momento è astratta ma può trovare concretezza nel momento in cui questo lavoro per me non dovesse avere più alcun significato”.

Quella notte “fu un soccorso difficilissimo, mai affrontato prima” e in quell’occasione “la Pubblica Amministrazione ha dimostrato di essere pronta ed efficiente”, ha spiegato De Falco ricordando l’intervento per il naufragio della Concordia al Giglio.    

De Falco, sentito dalla commissione Lavori Pubblici dopo la decisione del Comando Generale di trasferirlo ad altro incarico, ha sottolineato che dopo quella notte “sono stato sottoposto ad una pressione mediatica enorme, alla quale ho sempre cercato di sottrarmi”.

Quello del capitano Gregorio De Falco è stato un “avvicendamento ordinario e fisiologico”. Lo ha detto il comandante generale delle Capitanerie di Porto, l’ammiraglio Felice Angrisano in audizione al Senato. Angrisano ha sottolineato che “gli incarichi non possono essere mantenuti sine-die e l’amministrazione non può accordare ad un singolo ciò che nega ad altri in pari condizioni”. “Può essere un’Amministrazione prigioniera della notorietà di un singolo? – ha aggiunto Angrisano – Il Corpo non può essere prigioniero dei singoli”.