Guerrina Pescaglia, il marito: “Padre Gratien mi disse…”

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Maggio 2016 - 20:17 OLTRE 6 MESI FA
Guerrina Pescaglia, il marito: "Padre Gratien mi disse..."

Guerrina Pescaglia, il marito: “Padre Gratien mi disse…”

AREZZO – Guerrina Pescaglia, il marito in aula: “Padre Gratien mi disse che era innamorata di un altro, del venditore ambulante marocchino”. Nuovo capitolo nelle indagini sulla scomparsa di Guerrina, sparita il primo maggio del 2014 da Ca’ Raffallo, in provincia di Arezzo. 

“Mentre andavamo in auto a Sestino, nel pomeriggio del primo maggio, padre Gratien mi disse che Guerrina era innamorata del venditore ambulante”, ha detto Mirko Alessandrini, marito di Guerrina Piscaglia, che venerdì 6 maggio ha testimoniato in aula durante il processo in cui il frate è imputato di omicidio volontario.

Durante la deposizione l’uomo è stato più volte sollecitato dal pubblico ministero sul perché fosse così sicuro che la moglie si fosse allontanata volontariamente con l’ambulante marocchino, deduzione secondo il magistrato che non poteva essere tratta da una semplice allusione del frate.

Alessandrini ha ripercorso la giornata del primo maggio e i suoi rapporti con la moglie, sostenendo di non aver mai litigato con lei ma solo riso su un possibile “scherzetto” che Guerrina ogni tanto minacciava di fargli.

“Guerrina mi aprì la porta della canonica di Ca’ Raffaello con la spallina abbassata”, ha detto Alessandrini. La parte più intensa del racconto del marito della scomparsa è scaturito dal controinterrogatorio del suo avvocato di parte civile, Nicola Detti. Oltre al particolare sulla spallina abbassata, Mirko ha proseguito: “Chiesi a mio figlio Lorenzo cosa facessero la mamma e il frate in canonica, lui mi rispose che si scambiavano bacini”. Mirko non ha neppure riconosciuto un borsello, rinvenuto in canonica, come appartenente a sua moglie al contrario delle sorelle della donna che invece lo avevano attribuito a Guerrina.

 

Nel corso dell’udienza si è svolto anche il controinterrogatorio della difesa al maresciallo dei carabinieri Tommaso Surico, l’investigatore principale del caso Piscaglia. Il legale ha tenuto a mettere in evidenza che le indagini possono aver sottovalutato o addirittura non prese in considerazione le piste alternative, ad esempio quella dello stesso marito, e che i contatti dai telefoni di Guerrina e di Padre Gratien agganciano sì, dopo la scomparsa, le stesse celle, ma gli orari non sono mai perfettamente coincidenti.