Hotel Rigopiano, spazzaneve mai arrivato. Eppure lo avevano chiamato per tempo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Gennaio 2017 - 08:20 OLTRE 6 MESI FA
Hotel Rigopiano, spazzaneve mai arrivato. Eppure lo avevano chiamato

Hotel Rigopiano, spazzaneve mai arrivato. Eppure lo avevano chiamato (foto Ansa)

FARINDOLA – Uno spazzaneve, chiesto dall’hotel Rigopiano, per far tornare a valle i clienti, visto la troppa neve e soprattutto la paura per le scosse di terremoto, sentite in modo particolare in quel versante del Gran Sasso. Uno spazzaneve che però non ha fatto in tempo ad arrivare, anche per la bufera in corso. E’ quanto emerge nelle prime ricostruzioni di quanto avvenuto nelle ultime ore prima della valanga che ha travolto l’albergo. Pronta la risposta della prefettura: “Appena abbiamo saputo non con certezza, ma solo che poteva esserci una possibilità, abbiamo subito mandato una colonna mobile”.

Il primo a raccontare la sua versione è Quintino Marcella, ristoratore e datore di lavoro di Giampiero Parete, il superstite della valanga che proprio al ristoratore ha lanciato l’allarme: “Giampiero e tutti gli altri ospiti dell’albergo avevano pagato ed avevano raggiunto la hall, pronti per ripartire non appena arrivato lo spazzaneve. Gli avevano detto che sarebbe arrivato alle 15, ma l’arrivo è stato posticipato alle 19. Avevano preparato già le valigie, tutti i clienti volevano andare via”.

Il titolare dell’ hotel, Roberto Del Rosso, che risulta tra i dispersi, era preoccupato e lo aveva detto a un suo amico con cui si era scambiato sms verso le 15, poco prima dela tragedia. “I clienti e le persone presenti all’interno dell’albergo erano spaventate per le forti scosse di terremoto e non tanto per il maltempo e per la neve abbondante. Ovviamente una slavina era inimmaginabile” ha raccontato l’ amico. Il proprietario del Rigopiano ha riferito al conoscente dei timori degli utenti per le forti scosse e del fatto che tutti erano pronti a partire, si attendeva solo la turbina.

Il direttore dell’ hotel, Bruno Di Tommaso, si è salvato perché non era nella struttura. “Ero sceso per coordinare da Pescara le operazioni di soccorso per lo sgombero neve, poi la situazione alle 17 è precipitata. Per questo non ero lì”. L’uomo è il nipote di Roberto Del Rosso, gestore del resort. “L’avevo sentito alle 16 – ha detto Di Tommaso – attraverso messaggini, stavo aggiornando i ragazzi sulla situazione. Roberto era preoccupato per la tanta neve”. Al momento della valanga, ha raccontato Di Tommaso, all’interno c’erano 11 dipendenti dell’albergo e 24 ospiti. “Tutto lo staff era radunato al bar, mentre gli ospiti si trovavano nella hall perché stavano per andare via”.

Quintino Marcella ripercorre poi le fasi che hanno portato ad attivare la macchina dei soccorsi. “Ho chiamato la Polizia che mi ha passato una coordinatrice della Prefettura la quale mi ha detto ‘abbiamo parlato due ore fa col direttore dell’albergo e lì non c’è nulla’. Io ho insistito affinché mandassero i soccorsi, ma mi è stato detto che non era successo nulla. Ho provato a chiamare anche gli altri e forse questo ha ostacolato i soccorsi. Ho chiamato tutti, 113, 112, 118, 117, 115, oltre a messaggi ad amici e in paese. A Giampiero dicevo che stavamo arrivando, non pensavo ci fossero tutte queste difficoltà”.

Un’altra ricostruzione è stata fatta a Radio24 dal padre di una delle persone disperse, la giovane responsabile del centro benessere dell’Hotel: “Siamo tutti all’oscuro, non sappiamo niente di niente”. L’ultima volta ha sentita la figlia “ieri sera alle quattro. Un solo un messaggio, perché i telefoni non funzionavano. Loro da ieri mattina chiedevano di essere sbloccati, ma hanno risposto che c’erano altre priorità e hanno abbandonato a pulire su”. E aggiunge che la figlia non era preoccupata l’ultima volta che l’aveva sentita: “No, perché lassù è tranquillo. Era una posizione in cui non si poteva pensare che una valanga potesse colpire l’albergo”. Avevano chiesto di essere liberati “dopo il terremoto, perché lassù è stato forte e giustamente hanno chiesto aiuto, hanno chiesto di scendere. Ma c’erano tre metri di neve, come scendevano?”.

Quanto avvenuto in prefettura a Pescara è stato raccontato da Carlo Torlontano, che proprio ieri mattina ha assunto l’incarico di vice prefetto della città: “Io sono arrivato in Provincia ieri mattina e c’era già la sala operativa attiva. Appena abbiamo saputo non con certezza, ma solo che poteva esserci una possibilità, abbiamo subito mandato una colonna mobile”.