Igor il russo, verso archiviazione denuncia famiglia Verri: “Non potevamo sapere fosse lì”
Pubblicato il 18 Ottobre 2017 - 19:44 OLTRE 6 MESI FA
BOLOGNA – Igor il russo, verso archiviazione denuncia famiglia Verri: “Non potevamo sapere fosse lì”. La Procura di Ferrara ha presentato l’archiviazione per la denuncia della famiglia di Valerio Verri, guardia volontaria ammazzata dal ricercato Igor Vaclavic alias Norbert Feher. Secondo la Procura, nessun elemento lasciava presagire la presenza del ricercato nella zona di pattugliamento di Verri. La figlia Francesca Verri ha commentato: “Faremo opposizione senza ombra di dubbio”.
Le forze dell’ordine, scrive il pm Ciro Alberto Savino, hanno avuto contezza della collocazione di Igor il russo in quella che in seguito divenne ‘zona rossa’, teatro di un’imponente caccia all’uomo, “solo dopo i fatti delittuosi del tragico 8 aprile”. Per la Procura non era quindi possibile esigere, come invece sosteneva l’esposto presentato dall’avvocato Fabio Anselmo, l‘astensione dal pattugliamento ordinario del territorio: Verri era impegnato in un servizio antibracconaggio col poliziotto provinciale Marco Ravaglia, ferito nell’agguato. Il fascicolo, senza reati, ora va al vaglio del Gip.
Dopo il primo aprile, quando fu ucciso a Budrio (Bologna) il barista Davide Fabbri, non ci furono segnalazioni o comunicazioni sulla presenza di ‘Igor’ nella zona in cui Verri si imbatté nel killer. Per la famiglia, invece, Verri fu ‘mandato allo sbaraglio’, disarmato. E la prova di questa tesi sta nel fatto che il giorno dopo i pattugliamenti furono sospesi.
Ma per sostenerlo, osserva il Pm, occorre dimostrare la consapevolezza da parte delle attività di pubblica sicurezza della presenza del criminale nel territorio. Una consapevolezza che dagli atti non emerge. Significative, per le conclusioni della Procura ferrarese, sono le dichiarazioni dello stesso Ravaglia, che qualche giorno prima aveva condiviso su un gruppo WhatsApp con colleghi una foto di Vaclavic, segnalandone la pericolosità come sospettato per l’omicidio di Budrio; l’agente ha spiegato di aver ricevuto le immagini da un amico, escludendo “nella maniera più assoluta che sia pervenuta comunicazione ufficiale o ufficiosa che Igor poteva trovarsi nella nostra zona” e di aver parlato di questa possibilità con il comandante e coi colleghi.
“Non ho mai sospettato – ha aggiunto Ravaglia – che la persona intercettata sul Fiorino potesse essere Igor. Se avessi avuto il benché minimo sospetto che Igor si aggirasse in una zona da noi pattugliata o che fosse sul Fiorino, avrei immediatamente allertato i Carabinieri senza intervenire direttamente e avrei fatto lo stesso anche se avessi avuto a bordo un altro agente della Provinciale, armato”.
La Procura ferrarese ha poi chiesto di acquisire da prefettura, questura, comandi dei carabinieri, Comune e Provincia informazioni sulla presenza di Vaclavic nel Ferrarese ed eventuali dispacci, allerte, scambi di informazioni e segnalazioni di ricerca finalizzate al rintraccio di ‘Igor’ nel 2017: l’accertamento è stato negativo.
“Nessun elemento investigativo o di rilievo per l’ordine e la sicurezza pubblica – si osserva – veniva comunicato in Questura o in sede di riunione tecnica interforze prima dell’8 aprile”. Anche i Carabinieri ribadirono che in sede di riunione tecnica di coordinamento, il 7 aprile, “non sussistevano elementi per ritenere il latitante Igor gravitante in una zona predeterminata”. E neppure la Provincia di Ferrara e il comando di polizia municipale ricevettero alcuna comunicazione.
Francesca Verri, figlia della guardia volontaria morta, ha spiegato di voler capire i motivi della richiesta di archiviazione da parte del pm:
“Non abbiamo ancora avuto risposte, non solo le aspettiamo, ma le pretendiamo. Nessuno ha risposto alle mie email, e mi riferisco ai ministri Minniti e Orlando. Continuiamo a sapere le cose attraverso i media, ci tengono all’oscuro”.
Fabio Anselmo, avvocato della famiglia Verri, ha commentato:
“Quello che stiamo vedendo, leggendo gli atti del fascicolo, ci lascia letteralmente basiti. Adesso stiamo studiando tutti i documenti che hanno portato il magistrato a chiedere l’archiviazione e poi faremo le nostre valutazioni. Ovviamente prendiamo atto delle conclusioni del pm, ma dopo aver letto le prime pagine della richiesta, dai primi elementi non riusciamo a comprenderne i motivi. Ora ho consegnato gli atti ai familiari di Verri affinché facciano le loro valutazioni poi ci muoveremo di conseguenza. Sicuramente faremo opposizione alla richiesta dell”archiviazione che dovrà essere valutata da un giudice terzo e confidiamo in questo”.