Il suicidio è la seconda causa di morte tra ragazzi sotto i 20 anni

Pubblicato il 12 Settembre 2016 - 18:48 OLTRE 6 MESI FA
Un ragazzo con una pistola

Un ragazzo con una pistola

ROMA – Il suicidio è la seconda causa di morte tra i ragazzi sotto i 20 anni. E in Italia, il 12% dei 4000 decessi annui legati a questo gesto estremo, riguardano proprio giovani e giovanissimi. Per questo, in occasione della Giornata Mondiale per la prevenzione dei suicidi, dagli esperti dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma arriva un invito ai genitori: “monitorare i segnali di disagio dei figli, primi fra tutti i cambiamenti repentini dell’umore, del comportamento e della socialità”.
“Bambini sempre molto allegri e sereni – spiega Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria Infantile dell’ospedale della Santa Sede- che improvvisamente diventano chiusi, cupi, che non vogliono più uscire di casa e relazionarsi con gli altri; giovani che mettono in atto comportamenti autolesivi come tagliarsi o ferirsi, che perdono interesse per attività prima ritenute entusiasmanti; studenti brillanti che hanno un drastico calo del rendimento scolastico; estrema irritabilità, reazioni esagerate a una delusione o a un insuccesso, sono tutti segnali di disagio che i genitori devono cogliere.

In situazioni del genere il consiglio è di rivolgersi a strutture sanitarie adeguatamente attrezzate”. Per chiarire dubbi e ricevere una consulenza competente, presso il Bambino Gesù è attivo un call center neuropsichiatrico 24 ore su 24 (06 6859 2265). Mentre nel reparto di Neuropsichiatria Infantile ogni anno vengono seguiti circa 50 ragazzi che hanno tentato di porre fine alla propria vita. Inoltre l’unità è un punto di riferimento nazionale per la diagnosi e il trattamento dei disturbi psichiatrici, che colpiscono circa il 15-20% della popolazione pediatrica.