Ilva, nuove indagini su Enrico Bondi e Piero Gnudi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Maggio 2017 - 17:19 OLTRE 6 MESI FA
Ilva, nuove indagini su Enrico Bondi e Piero Gnudi a Taranto

Ilva, nuove indagini su Enrico Bondi e Piero Gnudi a TarantoIlva, nuove indagini su Enrico Bondi e Piero Gnudi a Taranto

TARANTO – Enrico Bondi e Piero Gnudi saranno oggetto di una nuova inchiesta da parte della Procura di Taranto. Il gip Vilma Gilli ha respinto la richiesta di archiviazione dei pm sui commissari dell’Ilva di Taranto e richiesto a tre anni dalla prima, nuove indagini per accertare l’eventuale sussistenza di reati connessi all’inquinamento e la corretta attuazione del piano ambientale in epoca successiva al commissariamento.

Enrico Bondi è stato commissario Ilva dal giugno del 2013 al giugno del 2014, mentre Gnudi è ancora in carica dal 2014. Nel mirino della nuova inchiesta della Procura anche gli ex direttori dello stabilimento Antonio Lupoli e Ruggero Cola, per getto pericoloso di cose e gestione dei rifiuti non autorizzata. La stessa richiesta di archiviazione non era stata accolta nel maggio 2016 dal gip Rosati che fissò la discussione. Successivamente il fascicolo è passato al gip Gilli, che lo scorso 12 ottobre 2016 ha firmato il provvedimento, depositato in cancelleria solo il 2 maggio. Il gip nello specifico ordina ai pubblici ministeri di

“verificare, attraverso una indagine tecnica a mezzo dei custodi giudiziari, quali e in che misura percentuale sono state le prescrizioni previste dal Piano (Dpcm 2014) attuate da Ilva in amministrazione straordinaria sino al 31 luglio 2015, con indicazione, altresì, rispetto a tali adempimenti, dei periodi di incarico formale e/o concreta operatività degli indagati”.

Poi si chiede di “comparare tali dati con quelli elaborati dai consulenti di parte nelle relazioni prodotte all’udienza del 5 luglio scorso, al fine di evidenziare le eventuali discrasie” e, infine, di “indicare se e quali siano state le ragioni giustificatrici di eventuali ritardi rappresentate documentalmente dai vertici aziendali al 31 luglio 2015”.

E’ evidente, aggiunge, il giudice Gilli, “che le indicazioni fornite dai custodi giudiziari nell’ultima relazione – che temporalmente copre il periodo d’interesse – non sono dirimenti poiché non consentono di comprendere, in modo analitico e puntuale, quali e quante fossero le prescrizioni del Piano costituenti l’80% da attuare e se e quando vi sia stato adempimento alla data 31 luglio 2015”.