Ilva e tumori, il balletto sulle cifre. Verdi: “Linfomi +306%”. Clini smentisce

Pubblicato il 19 Settembre 2012 - 16:46 OLTRE 6 MESI FA
(Foto Lapresse)

TARANTO – Mesoteliomi (cioè i tumori da esposizioni all’amianto) aumentati del 306% tra il 2003 e il 2008 in provincia di Taranto: il dato è contenuto nel rapporto “Sentieri” ed è stato dato dal presidente dei Verdi, Angelo Bonelli. Un dato così importante da apparire dubbio, almeno secondo il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, che chiede di ancorarsi a “dati certi” e ha deciso di procedere nei confrnti di Bonelli per l’accusa di aver nascosto i dati sulla mortalità.

Come già due giorni fa, all’uscita dei primi dati che indicavano un aumento del 10% della mortalità nell’area intorno a Taranto, il ministro invita alla cautela.

“Sulla situazione sanitaria a Taranto, dice Clini, il lavoro che sta compiendo il ministro Renato Balduzzi è preziosissimo” ma, nella questione Ilva, sulla salute ”sono stati sparati troppi numeri, non confrontabili. Dobbiamo ancorarci a dati certi. L’Ilva fino al 2010 ha avuto emissioni di diossina assolutamente importanti. Ciò che stiamo cercando di fare è avere un quadro sanitario degli ultimi 40 anni e una previsione della situazione che va modificata”.

Tra i numeri nel dossier dei Verdi e di Peacelink Taranto ci sono anche quelli sui tumori al fegato e ai polmoni, aumentati del 24%, e dei linfomi, cresciuti del 38%. Sottolinea Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink Taranto: ”Il dato veramente preoccupante è quello dei bambini, per i quali si registra un +35% di decessi sotto un anno di età e per tutte le cause. Per quanto riguarda le morti nel periodo perinatale (cioè il periodo compreso tra la 29ª settimana di gestazione e i primi 28 giorni dopo il parto)+71%. Questi sono i dati dell’aggiornamento che il ministro Balduzzi non ha voluto comunicare perché diceva che erano in fase di elaborazione. E’ falso, perché questi dati sono stati elaborati, stampati e comunicati alla procura della Repubblica il 30 marzo di quest’anno”.

Questi dati, hanno spiegato Bonelli e Marescotti, ”sono calcolati secondo procedure standardizzate, per cui si fa un raffronto tra il dato di Taranto e il dato regionale”. Secondo lo studio ci sarebbero ”eccessi statisticamente significativi correlabili in molti casi all’inquinamento. Si parla di alto livello di persuasività scientifica nel vedere un nesso tra questi dati e l’inquinamento”.

Secondo Bonelli, il Governo avrebbe tenuto “nascosti i dati. Il dato molto grave è che si è voluta sottacere una verità ai cittadini di Taranto, probabilmente per condizionare fatti che in realtà non possono essere più condizionati perché l’Autorità giudiziaria è abbastanza determinata ad andare avanti”.

Il leader dei Verdi ha sottolineato che ”le parole e le fantasie di alcuni ministri che vogliono dire che non c’è un nesso di causalità, che in fondo a Taranto il dato sulla mortalità è inferiore rispetto a Lecce, come ha detto il ministro Clini, devono essere consegnate a una pagina bruttissima della storia del nostro Paese. I ministri dovrebbero fare i ministri e lavorare in nome dell’interesse pubblico, cosa che non stanno facendo”.

Dopo queste accuse il Ministro dell’Ambiente ha dato mandato all’Avvocatura dello Stato di procedere nei confronti di Angelo Bonelli, per aver ripetutamente accusato il Ministro di nascondere i dati sulla mortalità e di fornire informazioni false sullo stato della salute della popolazione di Taranto.