Calabria Isis non c’è. Ma a Bianco i carabinieri scoprono…

di Mario Tafuri
Pubblicato il 30 Dicembre 2015 - 10:10 OLTRE 6 MESI FA
Calabria Isis non c'è. Chi vuole uccidere Ceratti a Bianco?

Il palazzo del Comune di Bianco (Reggio Calabria). Chi vuole uccidere il vice sindaco Pasquale Ceratti?

BIANCO (REGGIO CALABRIA) – In Calabria, anche senza Isis, c’è chi progetta attentati, come quello,  intercettato e per ora almeno sventato dai carabinieri, ai danni di Pasquale Ceratti, medico e vice sindacodi Bianco, città di 4 mila abitanti in provincia di Reggio Calabria, nella Locride.

La rivelazione è della Gazzetta del Sud che parla di “diverse intercettazioni ambientali” e titola

“Vogliono assassinare Ceratti”

ma, nella edizione online, non fornisce altri particolari, se non che a Ceratti hanno assegnato una scorta e che le indagini si svolgono “senza l’esclusione di alcuna pista, partendo principalmente dalla attività politica amministrativa” di Ceratti.

Il padre di Pasquale Ceratti, Stefano Ceratti, cardiologo, fu ucciso da un killer nel suo studio a Bianco 23 anni fa, il 7 aprile 1992. La Gazzetta e l’agenzia Ansa non forniscono altri dettagli su quel vecchio omicidio.

Ovviamente spaventato, Pasquale Ceratti ha annunciato di volere lasciare la vita pubblica. Per dissuaderlo si è mosso il vescovo di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva, che, è detto in un comunicato della Curia,

 

“ha provato a convincere Ceratti di recedere dalle sue intenzioni. ‘E’ un giovane preparato, un medico molto stimato – ha detto il presule – uno dei giovani professionisti che aveva scelto di tornare per dare il proprio apporto anche in politica alla sua terra. La politica ha bisogno di gente pulita, che non si piega ai ricatti e alle intimidazioni. Far fuori dalla politica un giovane così motivato è una perdita per tutti e per il bene comune'”.

Nel riferire il comunicato, l’agenzia Ansa aggiunge:

“Monsignor Oliva – è detto ancora nel comunicato – auspica che tutta la società civile sia capace di fornire una risposta chiara e netta contro chi vuole fare della sopraffazione e dell’intimidazione il proprio metodo di vita. Pasquale Ceratti non deve essere lasciato solo, va sostenuto; devono essere messe in piedi tutte le iniziative necessarie per favorire e garantire un clima sicuro e democratico nel confronto politico”.

“Mi auguro – ha concluso il vescovo, che si è sentito anche con il sindaco di Bianco, Aldo Canturi – che Ceratti receda dalla sua volontà di dimissioni”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario del Pd calabrese Ernesto Magorno, componente della Commissione parlamentare antimafia, che ha espresso solidarietà all’amministratore. “Un abbraccio – scrive Magorno in un tweet – a Pasquale #Ceratti. Il suo impegno, che continuerà, è vitale per il territorio”.