Crotone, incendiata l’auto del sindaco. Don Ciotti: “No a chi uccide la speranza”

Pubblicato il 10 Luglio 2010 - 19:14 OLTRE 6 MESI FA

Don Ciotti

”Siamo qui per unire quello che le mafie dividono, saldando le parole ai fatti concreti, la speranza ai progetti, la memoria ai diritti, alle opportunita’. Siamo qui per saldarci gli uni, gli altri. Unire le nostre forze, le nostre idee e le nostre competenze”.

Lo ha detto don Luigi Ciotti, presidente di Libera, a Isola Capo Rizzuto, a margine della manifestazione in corso nella cittadina calabrese dopo la serie di intimidazioni subite dal sindaco, cui e’ stata data alle fiamme l’auto, dal vice sindaco e dal capo dell’ufficio tecnico.

”No alla violenza – ha aggiunto don Ciotti – da qualunque parte arrivi. No a chi assassina la speranza. Siamo qui non per esprimere solidarietà ma per esprimere corresponsabilità, desiderio di cambiare per il bene comune. Essere cittadini significa essere corresponsabili perchè speranza vuol dire camminare insieme. Siamo qui anche per dire che non possiamo lottare contro le mafie senza le politiche sociali, il lavoro, la tutela dei diritti e delle politiche economiche mirate al territorio. La ricchezza della democrazia e’ data dalla possibilità e dal coraggio di portare avanti impegni concreti. Quando una comunità e’ ferita e la dignità spiazzata, e’ messa a rischio la liberta’. La rassegnazione non puo’ appartenere al nostro orizzonte. Nessuno si volti dall’altra parte”.

In tanti stanno partecipando alla manifestazione che, partita dal palazzo comunale, sta attraversando le strade della cittadina del crotonese. Bandiere di Libera, striscioni e cartelli accompagnano il corteo al quale partecipano tanti cittadini, rappresentanti istituzionali, i sindaci del crotonese e numerose associazioni.