Lauro, arrestato piromane: “Omicidio colposo”. Gabrielli: “Servono 78 mln”

Pubblicato il 22 Agosto 2012 - 00:35 OLTRE 6 MESI FA

AVELLINO – Arrestato il presunto responsabile dell’incendio divampato il 20 agosto a Lauro, in provincia di Avellino e dove ha perso la vita un operaio della società regionale Sma, Michele Ciglione. L’uomo sospettato di aver appicato l’incendio, un sessant’enne originario di Nola, è un autotrasportatore. L’ipotesi di reato è omicidio colposo e incendio boschivo colposo.

Gli agenti della Forestale sono riusciti ad individuare il punto esatto dal quale sarebbe divampato l’incendio. Le fiamme si sarebbero, infatti, sviluppate da un terreno attiguo al bosco di castagno sito nel Comune di Lauro, di cui l’uomo arrestato è il proprietario.

Dopo un lungo interrogatorio, gli agenti hanno accompagnato il presunto responsabile del rogo presso il Comando Stazione di Monteforte Irpino (Av), per l’ultima redazione degli atti giudiziari, prima di condurlo presso la casa circondariale di Avellino.

Il capo della protezione civile Franco Gabrielli, lancia l’allarme: “Se quest’estate l’emergenza incendi è stata fronteggiata con enorme fatica, il prossimo anno potrebbe andare ancora peggio”. Con i fondi previsti nel 2013, spiega il prefetto, non si potranno garantire i servizi dei canadair contro gli incendi. La richiesta: “Ci vuole un reintegro di 78 milioni, con la legge di stabilità bisognerà porre rimedio”.

Intanto, da Nord a Sud, non c’é tregua agli incendi in Italia, complici il gran caldo e la siccità ma anche la mano criminale dei piromani. Secondo i dati del Corpo forestale dello Stato, sono stati 155 gli incendi boschivi divampati in tutto il Paese, nella giornata di ieri, ma al numero di emergenza ambientale 1515 sono arrivate ben 747 segnalazioni. Oggi qualche rogo continua a divampare e nuovi fuochi minacciano boschi e centri abitati.

La Campania, dove lunedì sono scoppiati 60 incendi, risulta la regione più colpita dalle fiamme; seguono la Toscana con 19, il Lazio con 18, la Calabria con 13, Basilicata e Umbria con 8. Oggi, lavoro intenso per elicotteri e canadair della Protezione civile, che sono intervenuti per spegnere una trentina di roghi. Ma gli incendi sono stati molti di più: nel solo Lazio ne sono scoppiati una quarantina. Non è stato ancora spento l’incendio che da alcuni giorni sta divampando in Sila, nel territorio di Longobucco. Decine gli ettari di bosco andati in fumo, con danni incalcolabili al patrimonio boschivo. Stamattina nella zona sono intervenuti un canadair e un elicottero. Al lavoro a terra anche vigili del fuoco, Corpo forestale e Protezione civile, ma le fiamme, estese su un fronte di diversi chilometri, continuano a divampare, anche se vengono tenute sotto controllo.