Inchiesta Bertolaso: i sospetti su quel cognato “ovunque”

Pubblicato il 12 Febbraio 2010 - 15:38 OLTRE 6 MESI FA

Guido Bertolaso

Cognato, amico di lunga data, e secondo quanto scrive il giudice per le indagini preliminari di Firenze Rosario Lupo anche socio in alcuni affari nonostante un «evidente conflitto di interesse». Per il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, Francesco Piermarini è tutto questo.

Nell’ordinanza di custodia cautelare contro Diego Anemone e i tre funzionari del Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività presso la presidenza del Consiglio coinvolti nell’inchiesta,  il nome del cognato di Bertolaso compare solo per poche righe ma le allusioni di Lupo sono pesanti. «Nel pur breve monitoraggio – scrive il gip – a carico di Guido Bertolaso emergeva che, in evidente conflitto di interessi, il cognato di Bertolaso, Francesco Piermarini, è stato impiegato nei cantieri della Maddalena relativi al vertice del G8». Lupo, per approfondimenti, rimanda a diverse pagine relative all’inchiesta dei Ros. Pagine che, però, sono ancora coperte da segreto istruttorio.

Ingegnere, 52 anni, Piermarini ha rapporti con Bertolaso da almeno due decenni. Già negli anni ’90, infatti, i due sono soci in un’impresa, la “Immobiliare Olgiata di Francesco Papio sas” che chiude i battenti poco prima dell’inizio del terzo millennio.

Da quel punto in poi, però, quello tra Piermarini e Bertolaso è un sodalizio stabile nel tempo. Non c’è solo il matrimonio tra il capo della Protezione Civile e Gloria, la sorella di Piermarini. Ci sono, piuttosto, una serie di attività che li vedono procedere, ognuno dalla sua posizione,  curiosamente affiancati. E gli ambiti ricorrenti sono sempre la gestione e lo smaltimento dei rifiuti e le grandi opere. Ovvero i terreni su cui Bertolaso, nel tempo, si è guadagnato la nomea di “uomo del fare”.

Il G8 della Maddalena è solo l’ultimo episodio. Bertolaso organizza i grandi lavori e Piermarini è là sul posto a dare una mano in cantiere. Prima ci sono due società, intestate a Piermarini,  che durano un battito di ciglia e hanno lo stesso capitale sociale di diecimila euro. Sono la “Ecorescue International srl”, nata nel 2005 e in liquidazione dal 2007 e la “Mystic River srl” messa in liquidazione nel 2007 e cancellata nel 2008. La prima si occupa di rifiuti, la seconda, invece, di alberghi, grandi eventi convegni e conferenze. Il tutto mentre Bertolaso ha il suo da fare prima con “l’emergenza rifiuti” di Napoli e poi con i lavori alla Maddalena.

Piermarini, però, scrive sempre il gip, gioca anche per conto suo e sviluppa in piena autonomia da Bertolaso una rete di rapporti con Anemone l’imprenditore che secondo l’accusa è il corruttore di tutti i funzionari coinvolti nella vicenda. Fare luce su questi rapporti, vista l’abitudine agli “omaggi interessati” di Anemone che emerge dalle intercettazioni telefoniche, sembra a questo punto uno degli obiettivi centrali degli inquirenti.